Case Report di Lucrezia

Case Report di Lucrezia

Caso Clinico : Lucrezia Lalli

Quando sono arrivata presso il Centro DiversaMente Benessere mi trovavo in un momento di forte disperazione: la mia emicrania non mi abbandonava e avevo perso ogni speranza in una vita più serena.   

Gli specialisti consultati e i centri fino ad allora frequentati non mi avevano dato grosse risposte sulla mia emicrania e quindi nessuno strumento (se non farmacologico) per affrontarla.

Il dottor Rossi innanzitutto mi ha fatto conoscere l’emicrania presentandomela sotto un altro aspetto,  sotto un altro riflettore e un altro punto di vista, in ogni suo aspetto e in ogni suo dettaglio: questo mi ha permesso di mettere in atto dei piani di prevenzione un aspetto molto interessante e mai preso in considerazione. Numerose sono state le considerazioni scaturite dagli incontri, gli input, le tecniche, gli esercizi!

L’importanza dell’esercizio fisico e del benessere psicologico che devono essere posti alla base di una vita sana!

Infine, gli aspetti che maggiormente mi hanno colpito sono stati:

-Studio del mal di testa tramite il diario;

-Il fatto che il dott.Rossi ti guida alla riflessione che la fisioterapia non debba essere considerata come un prodotto di consumo da divorare veracemente, ma coinvolge il paziente a sentirsi responsabile e protagonista del suo benessere!

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

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Fisioterapia Spalla : la storia di Paolo

Fisioterapia Spalla : la storia di Paolo

 

Mi chiamo Paolo M., ho 33 anni e vi racconto la mia “bella” storia.

 

Il 27 febbraio 2022 mentre praticavo snowboard, a causa di una caduta veramente “stupida” ho avuto una lussazione della spalla destra. 

Mi recai in pronto soccorso e dopo circa 2 ore arrivò l’ortopedico che con una manovra mi rimise la spalla in sede; mi venne messo il tutore con la prescrizione di tenere la spalla ferma per 3 settimane.

Finalmente arrivò il giorno del controllo e della dismessa del tutore, ma in ospedale era presente un altro ortopedico: io tutto tranquillo restai in reparto pensando ad un controllo più accurato visto che comunque la mobilità era veramente poca ed il dolore era veramente tanto! L’ortopedico mi guarda e mi dice: “ok puoi andare tranquillo che con pochi giorni ritorni alla mobilità completa!” Rimasi basito dicendo che la spalla mi fa male e non riesco a muoverla, ma lui niente mi fece cenno di non preoccuparmi…mi armai di pazienza pensando a chi telefonare uscendo dall’ospedale.

Chiamai subito il dott Lorenzo Rossi, fisioterapista di mia conoscenza dove mi sono trovato veramente bene già in passato per la riabilitazione al ginocchio. Una saggia decisione perché se non avessi fatto quella telefonata forse starei ancora con la spalla bloccata!

Dopo il percorso terapeutico previsto finalmente posso ritornare a fare i movimenti di prima e sono ritornato a praticare lo sport che amo.

Devo dire grazie a lui per la sua grande professionalità e preparazione sulla spalla e grazie al mio impegno e aderenza ai trattamenti ed a tutto il percorso terapeutico consigliato e praticato.

 

 

 

 

 

 

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Percorso Salute: il caso di Roberta

Percorso Salute: il caso di Roberta

Seguiamo il percorso di Roberta M. donna, 23 anni.

Ho avuto modo di conoscere Roberta grazie alla Dott.ssa Simona Piccoli, con lei aveva iniziato un percorso di dimagrimento l’11 Gennaio 2020. Il suo percorso inizia senza fretta, con cambi di piano frequenti e sempre rispondenti alle sue necessità e momenti di “pausa” di cui ha spesso sentito bisogno.

È stata poi indirizzata a me sia per iniziare un percorso di ricomposizione corporea, avendo perso molti chili, sia perché avvertiva, da ormai tre anni, un dolore che si irradiava dalla zona lombare, lungo il gluteo, la gamba, fino al piede (arto inferiore di sinistra).

Il 20 settembre 2021 dopo un’anamnesi approfondita ed il confronto avvenuto con la nutrizionista del Centro, ho iniziato con Roberta un allenamento di tipo personalizzato.

 

La ragazza, 23 anni, aveva precedentemente frequentato l’ambiente della palestra, ma non era mai stata seguita da un Personal Trainer; per questo, le prime quattro settimane sono state dedicate alla fase di adattamento anatomico. Quest’ultimo è fondamentale per abituare in maniera progressiva i muscoli e i tendini a volumi crescenti per gestire i carichi che il soggetto affronterà nei mesi a seguire.

 

Già dopo la prima settimana di allenamento specifico, il dolore che avvertiva era sparito. Da settembre in poi l’obiettivo sarà quello di ricomposizione corporea, ovvero l’aumento della massa magra insieme alla diminuzione della massa grassa per la salute e per donare un aspetto armonico al suo fisico.

 

Grazie alla dieta, a settembre 2021, Roberta ha perso in totale 13,3 chili, nessuna sostanziale perdita di massa muscolare, miglioramento del contenuto di liquidi corporei, con un ottimo risultato sulla massa grassa che passa dal 38,4% al 29,7% in peso.

Dopo un solo mese di allenamento personalizzato, a parità di peso, passa dal 29,7% al 27,7% di massa grassa, migliorando notevolmente il contenuto e la distribuzione dei liquidi corporei ed ha un aumento di massa muscolare di quasi il 2%: il quadro migliore di composizione corporea da quando ha iniziato il Percorso Salute!

 

Una strategia di allenamento è sicuramente l’High Intensity Interval Training, l’allenamento ad intervalli, in cui si alternano fasi ad alta intensità con periodi di recupero o a bassa intensità. Il consumo estremamente elevato di ossigeno nelle fasi ad alta intensità stimola il sistema cardiocircolatorio e migliora notevolmente la resistenza. Oltretutto i grassi vengono bruciati in fretta durante ma anche dopo l’allenamento e vi è, da non sottovalutare, un miglioramento della performance.

 

Cosa dice la ricerca

Una ricerca pubblicata su Journal of Obesity ha riportato che 12 settimane di HIIT non solo possono risultare in una significativa riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo a livello di addome e troco oltre che di grasso viscerale, ma possono determinare un notevole incremento della massa magra (Heydari M. et al – 2012).

 Ulteriori evidenze pubblicate su Cell Metabolism hanno mostrato che picchi brevi e ripetuti di esercizio ad alta intensità producono immediati e misurabili variazioni nel DNA di soggetti sani e sedentari, e la maggior parte dei geni coinvolti dopo l’esercizio acuto sono quelli implicati nel metabolismo del tessuto adiposo (Romain Barrès et al -2012).

 

 Dott.ssa Francesca Vespasiano – Chinesiologa

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Caso clinico di Michela: la Terapia

Caso clinico di Michela: la Terapia

Michela, 50 anni

Storia di emicrania da bambina, progressivamente invalidante, curata con terapie farmacologiche, ricorrendo, spesso, in pronto soccorso! Numerosi attacchi mensili di mal di testa, vertigini, rigidità nei muscoli del collo e del dorso, con formicolio associato agli arti superiori; malessere generale; sonno disturbato.

Un caso clinico che mi sta particolarmente a cuore per il grande beneficio che la paziente ha trovato e sta continuando ad avere.

 La paziente ha iniziato il percorso circa due anni fa, periodicamente viene a controllo, segue le indicazioni “terapeutiche domiciliari” e cura lo stile di vita (alimentazione, fitness, meditazione) che mantiene nel tempo i benefici del trattamento stesso.

La paziente è una restauratrice, quindi sottopone quotidianamente la colonna ed in particolare il tratto cervico-dorsale e gli arti superiori a posizioni spesso scomode, fisse e mantenute per varie ore consecutive; anche la relazione tra occhi/vista e cervicale, nel suo caso, è estremamente importante da considerare e trattare…

Alla prima valutazione apparivano molto “reattivi” e sintomatici vari gruppi muscolari del capo e del collo; il tratto cervicale alto, rigido e limitato in varie direzioni di movimento ed estremamente dolente alla mobilizzazione passiva specifica.

In anamnesi, Michela, sottolineava che spesso durante gli attacchi più violenti (magari nei periodi di lavoro intensi e sotto stress), era costretta a rimanere a letto, ferma, al buio ed in silenzio!

Dopo le prime 5 sedute (terapia manuale articolare/miofasciale; esercizio terapeutico; rilassamento progressivo), la paziente riferiva con grande soddisfazione di aver avuto solo un paio di episodi di mal di testa ma senza ricorrere a farmaci per ben due settimane, nonostante un periodo intenso di lavoro ed impegni familiari.

Ci sono stati anche altri attacchi violenti e disabilitanti, perché la cefalea di Michela rientra in quelle che sono definite “primarie”, cioè ci sono tanti aspetti “genetici/costituzionali” che ne determinano le caratteristiche cliniche.

 Ci sono stati anche periodi in cui Michela era spaventata, magari aveva perso anche la fiducia negli effetti del trattamento, ma ha continuato a “fidarsi” ed a fare le cose previste dal percorso terapeutico…nei controlli successivi dichiarava un miglioramento complessivo (funzione/dolore del tratto cervicale; attacchi emicranici; qualità delle giornate), sempre maggiore, dal 60 all’80%: riduzione della frequenza degli attacchi, ma soprattutto della loro intensità, e riduzione dell’uso dei farmaci specifici (riusciva a ricorrere anche solo a farmaci da banco!).

Riporto le sue parole del controllo/trattamento del 15 luglio 2021: da più di un anno non più episodi violenti e devastanti, gestiti con meno farmaci, più movimento e, soprattutto, con una percezione diversa del mio problema”!

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Trattamento Caso Clinico: Luciano

Trattamento Caso Clinico: Luciano

Luciano: caso clinico

Lunga storia di mal di testa dall’età di 15 anni spesso invalidante, alleviata da farmaci specifici (Almogran, Difmetre) prescritti da un centro cefalee con diagnosi di “Emicrania senz’aura ad alta frequenza”.

Frequenza di 13/14 attacchi al mese dalla durata anche di 24/48 h; familiarità dichiarata, mamma e sorella. Oltre alla terapia farmacologica, il paziente aveva praticato altri trattamenti manuali ed osteopatici, senza un sostanziale ed importante beneficio.

Alla valutazione funzionale apparivano molto limitati e dolenti vari movimenti della cervicale, alla palpazione vari gruppi muscolari del capo e del collo tesi con trigger point attivi; alla mobilizzazione specifica, il tratto cervicale medio ed alto, era ipersensibile, reattivo e riproduceva vari sintomi e segni noti al paziente.

Il trattamento si è concentrato sulla normalizzazione dei tessuti (miofasciali) disfunzionali e reattivi, usando le tecniche manuali meglio sopportate dal paziente.

A domicilio esercizi di mobilizzazione attiva, stretching e rilassamento quotidiani, uniti alla ripresa di attività aerobica all’aperto. Per migliorare l’elasticità, la flessibilità e quindi il recupero del movimento passivo ed attivo del tratto cervico-dorsale, sono state usate tecniche di mobilizzazione passiva specifiche fino alla manipolazione vertebrale quando necessaria.

Nel giro di 4/5 sedute distribuite nell’arco di circa un mese, il paziente dichiarava un miglioramento globale addirittura del 90% considerando una netta riduzione degli attacchi settimanali parallelamente ad un uso limitato di farmaci.

Per completare il percorso terapeutico, il paziente è stato educato sulla “neuroscienza del dolore”, cioè gli è stato spiegato come “funziona” il dolore ed i suoi meccanismi di “produzione e di mantenimento”.

 È scientificamente provato che capire come funziona effettivamente il nostro sistema nervoso, con gli annessi meccanismi del dolore, permette di cambiare la percezione dello stesso dolore portando effetti positivi a chi ne soffre.

Al controllo previsto dopo 4 mesi dalla conclusione dei trattamenti, il paziente riconfermava la soddisfazione ed i benefici del trattamento e del percorso iniziato; dichiarava una diminuzione degli attacchi e della loro severità e l’essere riuscito a ricorrere, al bisogno, a farmaci più blandi, rispetto a quelli a cui era costretto da anni.

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