Cause del Dolore alla Spalla

Cause del Dolore alla Spalla

La spalla è senza dubbio l’articolazione più complessa del corpo umano. La sua ampia gamma di movimenti è possibile grazie alla complessità della sua anatomia.

L’articolazione della spalla è a sua volta suddivisa in 5 articolazioni:

✔️l’articolazione scapolo omerale

✔️l’articolazione acromion-clavicolare

✔️l’articolazione sterno-clavicolare

Queste prime 3 articolazioni, che sono definite “vere”

✔️l’articolazione sotto deltoidea

✔️l’articolazione scapolo-toracica

Mentre le altre 2 articolazioni sono dette “false”.

Le 5 articolazioni sono tenute insieme da una serie di legamenti, strutture tendinee e muscolari che ne permettono, nello stesso tempo la stabilità e il movimento. L’anatomia delle ossa, dei muscoli e dei nervi della spalla è importante per poi capire le varie patologie di questo distretto corporeo, individuare e interpretare i sintomi che derivano dalle sue strutture ed infine permette al medico e al fisioterapista di trovare la migliore soluzione per ogni caso clinico.

Oggi la diagnosi di un dolore alla spalla è molto più preciso di un tempo. Fisioterapisti, ortopedici e fisiatri possono capire l’origine dei sintomi del dolore alla spalla attraverso test specifici di movimento e di evocazione del dolore.

 

Dolore alla spalla e la lesione cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori è un gruppo di quattro muscoli che dalla scapola si inseriscono sull’omero (osso del braccio).
I muscoli della cuffia sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo sono extrarotatori, cioè con la loro contrazione si occupano di ruotare esternamente il braccio, mentre il muscolo sottoscapolare, chiamato così perché origina nella superficie interna della scapola – quella che è a contatto con la gabbia toracica, è l’unico intrarotatore.

Essendo i principali muscoli stabilizzatori della spalla, e in particolare dell’articolazione glenomerale, possono andare incontro a condizioni infiammatorie e a lesioni. Le patologie della cuffia dei rotatori possono avvenire a causa di eventi traumatici o a causa di problematiche croniche.

La fisioterapia per la cuffia dei rotatori solitamente è un percorso lungo e impegnativo, soprattutto se si trattasse di lesione. Infatti se la lesione è importante, è necessaria la riparazione chirurgica! L’obbiettivo di questo percorso riabilitativo è quello di ripristinare un corretto movimento dell’articolazione e recuperare un adeguato tono muscolare che consenta al paziente di poter effettuare tutte le attività di vita quotidiana.

Il raggiungimento di questo traguardo avviene mediante tecniche manuali specifiche, integrate a mezzi fisici e esercizi terapeutici.

 

Dolore alla spalla e impingement sub-acromiale

Il dolore avvertito nella parte anteriore e laterale di spalla è considerato generalmente essere causato dal fenomeno dell’impingement (conflitto) tra il tendine del muscolo sovraspinato situato sopra la testa dell’omero e un osso denominato acromion presente nella parte anteriore e superiore della scapola.

I segni e sintomi sono vari e non ben definiti, per questo si definisce sindrome del conflitto sub-acromiale: infatti si può registrare un dolore a braccio elevato, debolezza ai muscoli della spalla in caso di attività oppure dolore notturno soprattutto riposando in decubito laterale sopra la spalla dolente.

Attualmente non è più accettata la teoria del conflitto per varie ragioni, come ad esempio la mancanza di prevalenza delle lesioni del tendine nella zona sotto l’acromion e si preferisce definirla “Sindrome dolorosa antero-laterale di spalla” anziché “Conflitto sub-acromiale”, questo secondo alcuni autori anche per favorire una comunicazione verso il paziente meno “aggressiva” da parte del medico e fisioterapista.

 

Dolore alla spalla e la tendinite del capo lungo del bicipite

Il capo lungo del bicipite origina dal tubercolo sopraglenoideo della scapola e si inserisce nella tuberosità del radio (osso dell’avambraccio). Ha un ruolo importante anche nel controllo del movimento della spalla, in particolare nella flessione anteriore e nell’abduzione. È un muscolo che si contrae in moltissimi movimenti della spalla e per questo può andare frequentemente incontro a infiammazioni o lesioni. Le lesioni del capo lungo del bicipite avvengono soprattutto quando si solleva un carico molto pesante, ed è evidente ad occhio nudo come il muscolo bicipite ceda verso il basso, formando una specie di palla sulla parte anteriore del braccio, in prossimità del gomito. Nella maggior parte dei casi la tendinite invece è causata sia da sovraccarichi del muscolo bicipite che da disfunzioni di movimento della spalla.

Dolore alla spalla e l’instabilità di spalla

L’instabilità di spalla è una delle condizioni più frequenti per cui i pazienti si recano in un centro di fisioterapia. Questo perché la spalla è un’enartrosi, un’articolazione che si muove sui tre piani dello spazio, e questa grande mobilità sebbene ci consente di muovere al meglio l’arto superiore, risulta essere il tallone d’Achille di questa articolazione. Le condizioni più note di instabilità sono le lussazioni e le sublussazioni. Si parla di lussazione quando un’articolazione esce totalmente dalla sua sede anatomica, mentre si chiama lussazione quell’evento traumatico in cui l’articolazione esce solo in parte.

Dolore alla spalla e la Slap lesion

Si parla di slap lesion quando si lesiona il cercine glenoideo della scapola, in particolare nel suo margine superiore. Infatti la parola SLAP è l’acronimo inglese di Superior Labral tear from Anterior to Posterior, che può essere tradotto nella nostra lingua come lacerazione antero-posteriore del labbro (cercine glenoideo) superiore”.

Sono stati identificati un totale di quattro tipi di lesioni labrali superiori che coinvolgono l’ancoraggio del bicipite.

  • Il tipo I riguarda la sfilacciatura degenerativa senza distacco dell’inserimento del bicipite.
  • Il tipo II è il tipo più comune e rappresenta un distacco del labbro superiore e del bicipite dal bordo glenoideo.
  • Il tipo III rappresenta una lacerazione del labbro a manico di secchio con un inserto di tendine del bicipite intatto nell’osso.
  • Il tipo IV, il meno comune e rappresenta una lesione del tendine del capo lungo del bicipite con una lacerazione a forma di secchio dell’aspetto superiore del labbro.

Dolore alla spalla e la discinesia scapolare

Si tratta di un’alterazione del normale movimento della scapola sulla gabbia toracica, si ha dunque una difficoltà di controllo motorio.

I principali sintomi della discinesia della spalla sono:

  • debolezza muscolare,
  • ridotta funzionalità e mobilità del braccio
  • dolore in particolari posizioni.

Conclusioni

Il dolore alla spalla può essere causato da diverse strutture anatomiche:

  • tendini,
  • legamenti,
  • muscoli nervi,
  • ossa.

In caso di trauma e conseguente dolore intenso è consigliabile recarsi al pronto soccorso per verificare l’eventuale la presenza di fratture. Diversamente se il dolore è comparso in modo progressivo è opportuno fare una valutazione da un medico o da un fisioterapista specializzato.

Attraverso una valutazione funzionale potrà capire quale struttura sta provocando dolore alla spalla. In caso di dubbi clinici o di un’importante impotenza funzionale sarà utile effettuare una risonanza magnetica, che rimane l’esame diagnostico più importante per le strutture della spalla.

 Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/dolore-alla-spalla-cause-e-terapie/ 

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Fisioterapia Spalla : la storia di Paolo

Fisioterapia Spalla : la storia di Paolo

 

Mi chiamo Paolo M., ho 33 anni e vi racconto la mia “bella” storia.

 

Il 27 febbraio 2022 mentre praticavo snowboard, a causa di una caduta veramente “stupida” ho avuto una lussazione della spalla destra. 

Mi recai in pronto soccorso e dopo circa 2 ore arrivò l’ortopedico che con una manovra mi rimise la spalla in sede; mi venne messo il tutore con la prescrizione di tenere la spalla ferma per 3 settimane.

Finalmente arrivò il giorno del controllo e della dismessa del tutore, ma in ospedale era presente un altro ortopedico: io tutto tranquillo restai in reparto pensando ad un controllo più accurato visto che comunque la mobilità era veramente poca ed il dolore era veramente tanto! L’ortopedico mi guarda e mi dice: “ok puoi andare tranquillo che con pochi giorni ritorni alla mobilità completa!” Rimasi basito dicendo che la spalla mi fa male e non riesco a muoverla, ma lui niente mi fece cenno di non preoccuparmi…mi armai di pazienza pensando a chi telefonare uscendo dall’ospedale.

Chiamai subito il dott Lorenzo Rossi, fisioterapista di mia conoscenza dove mi sono trovato veramente bene già in passato per la riabilitazione al ginocchio. Una saggia decisione perché se non avessi fatto quella telefonata forse starei ancora con la spalla bloccata!

Dopo il percorso terapeutico previsto finalmente posso ritornare a fare i movimenti di prima e sono ritornato a praticare lo sport che amo.

Devo dire grazie a lui per la sua grande professionalità e preparazione sulla spalla e grazie al mio impegno e aderenza ai trattamenti ed a tutto il percorso terapeutico consigliato e praticato.

 

 

 

 

 

 

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Lussazione della Spalla

Lussazione della Spalla

La spalla è un’articolazione chiave del nostro organismo, grazie alla quale possiamo effettuare i movimenti dell’arto superiore.

Ci serviamo di questa articolazione in moltissime attività giornaliere: quando laviamo i denti, quando ci asciughiamo i capelli con il fono, quando mettiamo apposto i piatti nel mobile sopra il lavandino, quando ci vestiamo e quando portiamo le mani al volante della macchina.

La spalla inoltre, è una delle articolazioni più trattate negli sport, soprattutto quelli che richiedono un reclutamento importante dell’arto superiore come: il tennis, la pallavolo, la pallanuoto, la pallacanestro, il pugilato, il portiere nel calcio, il tiro con l’arco e la ginnastica artistica.

Traumi importanti alla spalla possono incidere pesantemente nella qualità di vita della persona e nella carriera di un atleta professionale, per questo motivo è bene essere informati e farsi trattare dai migliori specialisti del campo.

La stabilità della spalla

La spalla è un’articolazione caratterizzata da un’ampia capacità di movimento, proprio per questo motivo rientra nella classificazione delle enaratrosi, ossia tutte quelle articolazioni che hanno la capacità di muoversi sui tre piani dello spazio.

Nella spalla stabile tutti i rapporti tra le strutture che la compongono come capsula, muscoli e legamenti sono in perfetto equilibrio.

Se questa grande mobilità della spalla ci permette di muovere in moltissime direzioni l’arto superiore, c’è anche da dire che espone l’articolazione a maggiori fattori di rischio, tra i quali le lussazioni di cui parliamo in questo articolo e che sono l’episodio più drastico della spalla instabile.

Ma cosa significa spalla instabile?

La spalla è definita “instabile” quando la testa dell’omero nel corso del movimento non rimane ben centrata all’interno della cavità glenoidea della scapola che la contiene in parte.

Tale condizione di instabilità articolare può essere generata da molti fattori, che possono coesistere nella stessa condizione.

Tra questi fattori ricordiamo:

  • una situazione di lassità del tessuto connettivo, e quindi dei tessuti periarticolari come i muscoli, la capsula e i legamenti
  • delle alterazioni nello sviluppo dei capi ossei,
  • un deficit del controllo motorio, ad una eccessiva elasticità o anche da tutti e tre i fattori. Questo elemento è il più comune, e presente in moltissime condizioni dolorose della spalla, poiché è alla base di qualsiasi disfunzione di movimento.
  • eventi traumatici nei quali le strutture deputate alla stabilità cedono, e vi è la fuoriuscita parziale o totale della testa dell’omero dalla sua normale sede articolare.

Cosa significa “lussazione”?

La lussazione è la perdita totale del rapporto tra due o più capi articolari.

Nel caso di spalla si parla quasi sempre della lussazione dell’articolazione glenomeraletra omero e cavita glenoidea della scapola, è ben noto che, di tutte le lussazioni traumatiche, quella della spalla sia di gran lunga la più frequente, incidendo nelle varie statistiche delle lussazioni articolari per ben il 50% dei casi.

La ragione di questa importante incidenza sta nella particolare struttura anatomica dell’articolazione.

Le lussazioni di spalla avvengono quasi sempre anteriormente, cioè la testa omerale fuoriesce davanti, poiché è la zona più vulnerabile poiché protetta solo da tre piccoli legamenti.

 

Quali sono i sintomi della lussazione alla spalla?

La lussazione della spalla è un infortunio piuttosto doloroso ed è facilmente riconoscibile da tre elementi principali:

  • dolore acuto in tutta la regione della spalla;
  • deficit funzionale della spalla: è impossibile effettuare moviementi;
  • esame visivo: anche un non esperto di spalle, sarebbe capace di individuarne una lussazione a causa dell’evidente mal posizione della testa dell’omero, soprattutto nelle lussazioni anteriori la cui fuori uscita dalla normale sede anatomica è evidente. Nei casi peggiori la lussazione è anche esposta, cioè l’omero oltre a fuori uscire dalla sede anatomica è uscito anche dallo strato epidermico, ma si tratta di avvenimenti molto rari. All’esame palpatorio la lussazione di spalla si riconosce come “scivolata” sotto l’ascella (lussazione anteriore) o dietro di essa (lussazione posteriore).

Come si curano le lussazioni di spalla?

Il trattamento della spalla instabile va accuratamente valutato, e varia da persona a persona in funzione di diversi elementi da prendere in esame come:

  • Età del paziente
  • Qualità di movimento dell’articolazione
  • Storia clinica della persona
  • Evento che ha prodotto la lussazione
  • Il tipo di lussazione
  • Numero di lussazioni
  • Ecc…

In linea generale, molto generale, se si tratta di un solo evento lussativo dove la spalla è tornata in sede facilmente è probabile che possa essere sufficiente il trattamento conservativo fisioterapico, mentre nei casi in cui si hanno due o tre recidive è necessaria una stabilizzazione chirurgica con tecniche artroscopiche e artrotromiche che possono essere più o meno invasive a seconda dei casi.

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/spalla/la-lussazione-della-spalla/

 

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La Capsulite Adesiva

La Capsulite Adesiva

La capsulite adesiva, detta anche spalla congelata, è una patologia estremamente invalidante caratterizzata da dolore e rigidità, nella quale prima sopraggiunge l’infiammazione poi un ispessimento della capsula articolare della spalla. 

È una patologia di frequente riscontro nella pratica quotidiana del nostro Centro, dall’impatto estremamente inficiante la qualità della vita del paziente. Generalmente la prognosi è buona col recupero di tutti i movimenti, ma i tempi di recupero lunghi, la collaborazione del paziente è fondamentale e importante sarà il “patto terapeutico” iniziale che farà la differenza!

La capsulite adesiva è una delle patologie importanti del “complesso spalla”: bisogna riconoscerne i segni e sintomi che sia primaria (idiopatica), o secondaria (post-traumatica, post-chirurgica, processo patologico, altro…); bisogna riconoscerne gli stadi specifici per affrontarli col trattamento mirato ed efficace.

Cause della capsulite adesiva

Le cause della spalla congelata sono ancora sconosciute e si evidenziano solo dei fattori di rischio:

  • età, colpisce tra i 40 e i 60 anni;
  • sesso, colpisce più le donne
  • traumi locali, con successive mobilizzazioni soprattutto quando non si esegue un lavoro di fisioterapia successivo;
  • problemi neurologici, parkinson’s, alzhaimer;  
  • problemi metabolici, diabete, disfunzioni tiroidee;
  • ripetizione eccessiva di movimenti;
  • problemi posturali che riguardano soprattutto le spalle.

Nella maggior parte dei casi il movimento più compromesso in caso di spalla congelata è quello di rotazione esterna, tuttavia è importante sempre effettuare una valutazione specifica per ogni quadro clinico e ogni individuo.

Il trattamento fisioterapico della capsulite adesiva

 Il trattamento della spalla congelata può essere conservativo o chirurgico, per fortuna nella maggior parte dei casi il trattamento è conservativo e la fisioterapia può aiutare senza arrivare all’intervento.

Dopo la valutazione, il fisioterapista andrà a valutare:

  • la sede del dolore;
  • il tipo di dolore alla spalla;  
  • i movimenti che scatenano il dolore.

Dopo aver messo insieme tutti i dati elaborerà un piano terapeutico specifico e individuale.

Le terapie fisiche fanno parte del piano di trattamento completo utilizzando:

Affidati a chi sa valutare e trattare la tua spalla! Affidati alla “Clinica della Spalla” di DiversaMente Benessere!

 

 

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/capsulite-adesiva/ 

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La Cuffia dei Rotatori

La Cuffia dei Rotatori

Che tu sia un esperto o no, che abbia avuto o no un problema alla spalla, sicuramente avrai sentito parlare almeno una volta di “cuffia di rotatori”! Infatti, è uno dei gruppi muscolari più noti, poiché è fondamentale per il movimento della spalla e allo stesso tempo risulta essere una delle componenti più soggette a traumi e a lesioni.

La fisioterapia ha un ruolo fondamentale per il trattamento della cuffia dei rotatori, sia nel caso del trattamento conservativo, sia quando la chirurgia è la soluzione definitiva. La fisioterapia (terapia manuale/strumentale, esercizio terapeutico), è importante sia in fase preoperatoria che postoperatoria al fine di poter ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione.

Per cuffia dei rotatori si intende una unità anatomo-funzionale di quattro muscoli che dalla scapola si inseriscono sull’omero e con la loro azione stabilizzano e muovono la complessa articolazione della spalla.                                                  Questi muscoli sono:

  1. Muscolo sovraspinoso;
  2. Muscolo sottospinoso;
  3. Muscolo piccolo rotondo;
  4. Muscolo sottoscapolare.

Questo complesso anatomo-funzionale è chiamato così proprio per la sua attività funzionale; infatti, avvolge la testa omerale come se fosse una vera e propria cuffia, mantenendo tale segmento osseo ben centrato nella cavità glenoidea della scapola, assicurando stabilità e movimento.

La conformazione ossea, però, della glena, parte “svantaggiata” per le sue dimensioni ad accogliere la testa dell’omero: questa caratteristica innata garantisce la grande mobilità della spalla, ma al tempo stesso la espone a varie patologie, tra cui, quelle specifiche della cuffia dei rotatori.

Tra le patologie più frequenti abbiamo sicuramente patologie infiammatorie, ossia le “tendiniti”, che se cronicizzate possono dar luogo alla formazione di calcificazioni, fibrosi e lesioni progressive. La lesione traumatica capita in molte situazioni come una caduta dalla bicicletta, oppure a causa di una violenta strattonata mentre portiamo il nostro cane al guinzaglio oppure, se si ha già una degenerazione importante, la lesione di cuffia può avvenire anche a seguito di una semplice attività di vita quotidiana che si dimostra essere “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

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Borsite alla spalla : cos’è e come si cura

Borsite alla spalla : cos’è e come si cura

La borsite è un’infiammazione della borsa sierosa di un’articolazione, nella spalla la borsa è quella subacromiale che si trova tra l’acromion, e i muscoli deltoide e sovraspinoso.

Ci sono 160 borse sierose nel corpo umano. Le più grandi si trovano adiacenti ai tendini delle grandi articolazioni, come le spalle, i gomiti, i fianchi e le ginocchia per ridurre l’attrito di scorrimento tra le varie strutture anatomiche.

La funzione delle borse è quindi quella di diminuire l’attrito tra le ossa, tendini e muscoli, al loro interno infatti contengono una sostanza, chiamata sinovia, che serve per lubrificare e ridurre gli compressioni meccaniche a cui viene sottoposta durante il movimento.

Le borse sierose della spalla (borse sub-acromiali), sono situate sotto l’acromion (un’escrescenza della scapola), fra il deltoide e il sovra-spinoso, ossia fra i muscoli che permettono i movimenti della spalla.

Classificazione

L’irritazione della borsa sub-acromiale può essere suddivisa in tre gruppi:

  • Il primo tipo, noto come borsite cronica, può dipendere da più fattori. Questo tipo è il più comune e si sviluppa nel tempo a causa dell’irritazione ripetitiva della borsa. Molto spesso le persone che hanno una quadro di borsite cronica, hanno un’ alterata qualità del movimento, con conseguente sovraccarico funzionale che fa gonfiare la borsa.
  • Il secondo tipo è noto come borsite infetta ed è più grave. In questo tipo, la borsa è infettata da batteri. Se l’infezione si diffonde, può causare altri problemi. In questo tipo di borsite è utile una terapia antibiotica, meglio se prescritta dopo l’esame del liquido della borsa.
  • L’ultimo tipo, tipicamente visto negli atleti, è noto come borsite traumatica (o borsite traumatica acuta). Dei tre tipi, è il meno comune. È dovuto ad un trauma diretto, allo sfregamento ripetitivo di un’estremità contro una superficie dura o all’eccessiva mobilità dell’articolazione.

Cause

Vediamo le cause della borsite alla spalla:

  • Trauma. A causa di un incidente, la borsa si potrebbe irritare e infiammarsi o addirittura produrre un versamento ematico. Articolazione infiammata. Quando l’intera articolazione è infiammata, la borsa può a sua volta infiammarsi, per alterazioni del movimento e della funzionalità.
  • Sovraccarico. La ripetizione di un certo movimento può portare all’infiammazione della borsa a causa dell’attrito tra la stessa da un lato e un tessuto dall’altro (un tendine, un osso, un legamento).
  • Tendiniti recidivanti o altre patologie articolari a livello della spalla.
  • Disturbi cervicali, possono alterare la normale biomeccanica ed essere concausa dell’inizio della borsite della spalla.
  • Presenza di calcificazioni, valutabili attraverso ecografia o risonanza magnetica.
  • Utilizzo eccessivo dello Smartphone, questo tipo di postura influenza negativamente tutto il distretto cervicale, spalle e colonna dorsale.
  • Utilizzo del Mouse, può provocare un’epicondilite al gomito, che a sua volta può cambiare la postura della spalla, a causa del dolore al gomito, e creare un sovraccarico della borsa della spalla.
  • Poggiarsi sui gomiti per lunghi periodi. Esercizi come il plank sono utili per l’allenamento di più gruppi muscolari ma devono essere svolti in modo graduale, rispettando eventualmente la debolezza iniziale dei muscoli della spalla.
  • Tipo di attività professionale (ad esempio pittore, giardiniere, falegname) possono essere attività usuranti per questo distretto anatomico.
  • Tipo di sport praticato (come tennis, squash, padel, baseball, pallanuoto, pallavolo, ciclismo, sport di lancio).

 

Sintomi

Il dolore può essere lieve fino a diventare insopportabile e impedire qualsiasi tipo di movimento della spalla, e di solito corrisponde ai seguenti disturbi:

  • Dolore della zona anteriore della spalla, durante il movimento.
  • Calore sulla zona infiammata.
  • Disagio quando si è sdraiati sulla spalla.
  • Dolore che peggiora quando si solleva il braccio di lato.
  • Dolore quando si spinge o si apre una porta.
  • Dolore se si fa un cerchio con il braccio.
  • Pressione e dolore quando si spinge sulla parte superiore della spalla.

Diagnosi

La diagnosi della borsite alla spalla prevede una visita ortopedica durante la quale si evidenzia dolore alla spalla e stress delle borse sierose e tramite una serie di esami:

  • Ecografia, che evidenzia la distensione delle strutture coinvolte e infiammate.
  • LastraRX, non può stabilire positivamente la diagnosi di borsite ma può aiutare a escludere altre patologie.
  • Risonanza magnetica, in caso di dubbi diagnostici.
  • Esami di laboratorio, il medico può prescrivere esami del sangue o un’analisi del fluido dalla borsa infiammata per individuare la causa dell’infiammazione e del dolore articolare.

Trattamento

Il trattamento della borsite prevede quindi 2 importanti fasi:

I FASE – TRATTAMENTO DELLA FASE ACUTA 

Nella fase iniziale, molto probabilmente, non si è in grado di sollevare il braccio o dormire comodamente. Il sollievo dal dolore è quindi la priorità per i pazienti che soffrono di borsite acuta alla spalla.

In questa fase si dovrà procedere a contenimento della fase acuta attraverso riposo, fasciature, impacchi di ghiaccio, infiltrazioni e farmaci antiinfiammatori.

II FASE – RIGUADAGNARE L’INTERA GAMMA DI MOVIMENTO TRAMITE LA FISIOTERAPIA

Le soluzioni a disposizione del fisioterapista sono molteplici e in grado di adattarsi alle condizioni del paziente. È importante sottolineare che il fisioterapista attraverso la sua valutazione funzionale sceglie il percorso terapeutico più adatto ad ogni paziente selezionando le tecniche manuali e le tecnologie specifiche per ogni caso clinico.

Gli strumenti utili al fisioterapista per guarire la borsite alla spalla possono essere sia manuali, sia esercizi terapeutici specifici:

 

 

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