Alimentazione in Gravidanza

Alimentazione in Gravidanza

LA GRAVIDANZA

9 mesi di SIMBIOSI tra mamma e figlio, 9 mesi in cui la salute dell’una riflette inevitabilmente quella dell’altro.

Per questa ragione è fondamentale garantire alla donna tutti gli strumenti per vivere serenamente, ed in modo più sano possibile, il periodo che l’aspetta.

La scelta di una dieta sana e bilanciata, assieme ad un corretto stile di vita, sono volti in primis a ridurre il rischio di alcune condizioni critiche della gravidanza stessa: diabete, ipertensione, aumento di peso inadeguato.

 

LINEE GUIDA DELL’OMS

Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, in gravidanza è auspicabile seguire delle semplici regole di buon senso all’interno di un’alimentazione varia ed equilibrata.

Le possiamo riassumere in questo modo:

  • Fare 4-5 pasti al giorno.
  • Bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
  • Prediligere alimenti freschi per lasciare inalterato il contenuto di vitamine e minerali; carni magre ben cotte; pesce magro; formaggi magri e freschi; verdura ad ogni pasto, ben lavata.
  • Evitare tassativamente bevande alcoliche e proteine animali consumate crude in caso di toxo negativa.
  • Limitare tè e caffè, sale (preferendo quello iodato), zuccheri semplici, grassi industriali.
  • Le uniche integrazioni raccomandabili, fatte salve carenze specifiche, sono di ferro e acido folico.

A quale mamma in dolce attesa non è stato detto, almeno una volta, da nonni o genitori: “mangia, perché adesso devi mangiare per due?”

In realtà il fabbisogno calorico, nel primo trimestre, resta sostanzialmente lo stesso di quello del periodo pre- gravidico, con particolare attenzione a chi parte da una condizione di sottopeso, e cresce di circa 300-400 kcal per ogni trimestre successivo.

 L’OBESITA’ è la condizione materna che comporta più problemi, sia a medio che lungo termine, e sia alla mamma che al bambino.

La mamma deve mettere meno peso possibile, e quello accumulato deve essere concentrato nell’ultimo trimestre.

L’aumento ponderale auspicato è di 9-12 kg per una donna che parte dal normopeso, è inferiore per una donna in sovrappeso, superiore per donne in sottopeso.

 

MA GUARDIAMO ANCHE CIO’ CHE CI DICE LA SCIENZA…                                                        

Sono tanti i lavori in letteratura che sottolineano il grande ruolo dell’alimentazione e dell’integrazione nella gravidanza, e non solo perché tutto proceda per il meglio, ma anche e soprattutto per uno sviluppo sano del nascituro, per un recupero ottimale della madre dopo il parto, e per una crescita sana e ottimale del bambino a partire dai suoi primi anni di vita.

 Gravidanza e obesità:

  •  Le donne in sovrappeso rischiano ipertensione, diabete e parto cesareo.
  • Le donne obese sono maggiormente a rischio di aborto e parto precoce; i loro figli hanno maggior rischio di malattie congenite e iperinsulinemia.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28179267

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27873484

 Le donne sottopeso rischiano parto pretermine, insulino-resistenza, malnutrizione fetale e minaccia di aborto.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27840741

 

Depressione post-partum:

Ne sono a maggior rischio le donne obese o con disturbi della condotta alimentare,  la supplementazione con acidi grassi omega-3 e vitamina D, associata ad una dieta bilanciata, ne riduce il rischio

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28012571

 

 Malattie del tubo neurale:

l’utilizzo di integratori specifici  riducono significativamente il rischio di malattie del tubo neurale , per questa ragione è importante assumere almeno per il primo trimestre (e in epoca preconcezionale) un multivitaminico (B2, B6, B) ed acidi grassi OMEGA3; di contro,  il consumo di alcol, tè e caffè e i ridotti apporti di frutta e verdura ne aumentano il rischio.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27886045

 Vitamina D:

La supplementazione durante la gravidanza e l’allattamento è estremamente importante, perchè riduce il rischio di parto pretermine, di basso peso alla nascita, di carie in età infantile, di infezioni respiratorie e sepsi nel bambino,  di allergie alimentari e riniti allergiche.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27493691

 

E ancora, livelli ottimali di vitamina D nella mamma garantiscono un miglior sviluppo del cervello, delle capacità cognitive e di diverse funzioni fisiologiche del sistema nervoso del bambino.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27422502

 

Dott.ssa Simona Piccoli – Biologa Nutrizionista, Dietcoach

 

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Bambini, Obesità e Dieta

Bambini, Obesità e Dieta

COSA E’ UTILE SAPERE?

Secondo i dati del ministero della salute, in Italia un bambino su 4 è obeso, e più del  50% dei bambini obesi  saranno  adulti obesi.

Al di là della loro simpatia, e del fatto che sono dei “paciocconi pieni di salute” come ci suggeriscono le  nonne, dovrebbero preoccuparci questi dati?

Qualche considerazione…

  • 1 bambino obeso su 20 è interessato da condizioni di pre-diabete
  • Il 30% dei bambini obesi rischiano la sindrome metabolica e la comparsa precoce di aterosclerosi
  • Il 10% dei bambini obesi sviluppa ipertensione giovanile

In un’ alta percentuale di loro si riscontrano:

  •  Problematiche di tipo articolare (varismo e valgismo del ginocchio, mobilità ridotta, piedi piatti)
  • Problematiche di tipo respiratorio (apnea notturna)
  • Nella bambina, policistosi ovarica e menarca precoci
  • Disagio psicologico

 

Non si può, pertanto, sottovalutare questa vera e propria piaga, è necessario prendere a cuore la situazione per poter crescere persone sane, e non solo da un punto di vista fisico.

Molti studi, infatti,  dimostrano che una corretta nutrizione nei bambini è correlata a migliori prestazioni cognitive, maggiore memoria e migliore performance intellettiva.

 

Esistono delle cause specifiche di obesità?

Sebbene l’obesità infantile abbia una genesi multifattoriale, la causa principale è che :

  • i bambini mangiano male, più di quello che consumano, e pochissimi di loro si muovono!

 Ai pasti, spesso, il loro fabbisogno viene sovrastimato, ed ogni giorno consumano porzioni abbondanti di cibo, mentre nella maggior parte dei casi alimenti fondamentali, quali frutta e verdura, rivestono solo un ruolo marginale, oppure sono completamente assenti.

 

  • Se hanno fame, poi, cosa trovano in casa?

Merendine, biscotti, cioccolata, snack di ogni genere, succhi di frutta, patatine, aranciata, tè, coca cola ed ogni “ben di Dio”! L’industria alimentare conosce molto bene i trucchi per impossessarsi delle nostre dispense, e per pilotare i gusti ed i desideri dei più piccoli

 Per non parlare del loro tempo libero…Li vediamo davanti a tv, tablet e videogiochi per ore e ore, mentre non c’è più spazio, molto spesso neanche desiderio, per il gioco spontaneo o l’attività sportiva.

 

 

Alla luce dei dati esposti prima, conveniamo tutti che è una situazione a cui è opportuno porre rimedio, ed anche in fretta.

Ma come è meglio intervenire?

La chiave del successo è sicuramente un’azione sinergica, vale a dire un intervento su più fronti ed in stretta collaborazione con l’intero nucleo familiare, senza il quale la dieta dei bambini sarà un vero fallimento!

Non è necessario stressarli con restrizioni e divieti, il più delle volte sono sufficienti piccoli, ma costanti accorgimenti nel loro (e nostro) stile di vita:

 

Aumentare l’attività sportiva/fisica in tutti i modi possibili:

  • coinvolgere il bambino in attività domestiche, iscriverlo a sport
  • di squadra, uscire a camminare o in bici con lui, andare in Parchi
  • Avventura nel weekend, lasciarlo libero di muoversi sulla strada o nei campi (lì dove possibile) con amici o animali domestici, è il modo più efficace per stimolare il loro metabolismo, raggiungere un corretto peso corporeo e rimettere in moto un macchina perfetta arrugginita da cibo malsano ed immobilità

In casa…

Non possiamo pretendere che il bambino  non consumi alcuni cibi se, aprendo dispense e frigo, trova tutto il piacere a portata di mano…

Allora… via merendine, biscotti, snack, dessert, succhi di frutta, tè, aranciata e coca cola ed ogni genere di junk food!!!

Dobbiamo fare in modo che trovi cibo più sano, fresco e naturale, sicuramente meno calorico e con un apporto di zuccheri minimo.

Nella mia esperienza professionale ho avuto modo di sperimentare quanto i bambini considerino importante ciò che viene loro spiegato, e quanto siano disposti a seguire le indicazioni date se ne comprendono il perchè.

Certo hanno bisogno di tempo per cambiare le loro abitudini, e sicuramente di attenzione e dedizione da parte dell’adulto.

Ritengo necessario, pertanto, che il cambiamento, oltre ad essere graduale, coinvolga l’intera famiglia.

Ad esempio:

  • Trovare sempre le verdure sul tavolo e vedere i genitori mangiarli con piacere, rappresenta per i bambini una lezione più utile di qualsiasi altra spiegazione, così come  non rinunceranno mai a bere la coca cola se il loro papà o fratellino continuano a farlo…
  • Ogni volta che a tavola è presente un cibo nuovo, è bene stimolarli all’assaggio, pur lasciandoli poi liberi di mangiarlo o meno, e di finirlo o non finirlo.
  • E’ utile presentare loro i piatti in modo da stimolarne la curiosità e spingerli ad assaggiarli (spiedini di frutta, polpette con verdure dalle forme più strane, legumi in crema o verdure passate per evitare i tanto odiati pezzettini di scorie in bocca…).
  •  Senza mai dimenticare, però,  che non c’è modo più efficace di convincerli dell’esempio concreto!
  •  E’ necessario educarli a porzioni adeguate, ed educare a questo anche i caregivers che se ne occupano in assenza dei genitori.

Dobbiamo convincerci, prima di loro, che una porzione moderata è più che sufficiente,  che non è necessario farli mangiare subito dopo ogni più piccolo movimento, e che se qualche volta  saltano la merenda staranno benissimo lo stesso, perchè  hanno riserve energetiche da vendere!

 

Dott.ssa Simona Piccoli – Biologa Nutrizionista

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Obesità Infantile : Conseguenze sul comportamento del futuro adulto

Obesità Infantile : Conseguenze sul comportamento del futuro adulto

COME L’OBESITA’ INFLUENZA LO SVILUPPO CEREBRALE

Negli ultimi 40 anni, nel mondo, il numero di bambini e adolescenti obesi è aumentato di 10 volte. Un numero sconcertante che fa riflettere su quanto, nonostante ci sia una maggior informazione ed educazione alimentare – grazie ai media e alcune volte alla scuola – le abitudini della popolazione non siano poi tanto cambiate.

🧠 Precedenti studi hanno associato l’obesità infantile al rischio precoce di malattie cardiache e diabete di tipo 2. Partendo dal presupposto che i chili in eccesso influenzano il flusso sanguigno, i livelli di zucchero nel sangue e l’infiammazione, alcuni ricercatori, con a capo la dott.ssa Jennifer Laurent (professore associato presso l’Università del Vermont College of Nursing and Health Sciences, a Burlington) hanno voluto valutare quanto questi dati influiscano sul cervello in via di sviluppo.

✍🏻 Hanno raccolto informazioni da uno studio effettuato nel 2017, su bambini di nove e dieci anni in ventuno siti negli Stati Uniti, sullo sviluppo del cervello degli adolescenti.

⚖️ Furono pesati circa 3.200 bambini e successivamente sottoposti a una serie di pensieri e test di memoria. Agli stessi fu anche proposta una risonanza magnetica cerebrale. Del campione, circa il 13% dei bambini era in sovrappeso e il 15% obeso.

💡 In questi bambini lo strato della corteccia prefrontale, alle immagini della RMN, risultava più sottile del gruppo di controllo. L’effetto dell’assottigliamento era particolarmente evidente quindi in quell’area cerebrale che termina il suo sviluppo durante l’adolescenza, associata al processo decisionale, alla risoluzione dei problemi ed alla motivazione. Inoltre, è sempre questa area del cervello che funge da elaborazione del comportamento adattivo e controllo degli impulsi.

Questo ovviamente fa ben comprendere perché in adolescenza i ragazzi sono più istintivi, manca infatti la capacità di astrazione e conseguentemente la capacità di ragionare, organizzare le informazioni e decidere in modo congruo.

📰 Questi risultati sono stati pubblicati su JAMA Pediatrics a dicembre 2019. Lo studio è stato solo di osservazione, quindi si è constatata la correlazione tra peso corporeo e corteccia prefrontale ma al momento non è ancora possibile dimostrare causa ed effetto.

👐🏻 Sapere che il cervello dei bambini è unico, in rapido cambiamento e quindi fragile, può aiutare gli educatori ed i ragazzi stessi a gestire meglio i rischi e a cogliere le opportunità che il periodo offre.

👶🏻 Abituarlo sin dal grembo ad uno “stile di vita sano”, partendo in primis da una corretta alimentazione e successivamente indirizzandolo al movimento, lo favorirà ad avere meno problemi di salute fisica e mentale un domani.

Dott.ssa Francesca Vespasiano

PAGINA FACEBOOK  : Francesca Vespasiano – La Terapia del Movimento

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