Protesi della spalla

Protesi della spalla

 

La “protesi” è la sostituzione di un elemento anatomico con uno artificiale. Nel caso della spalla, le protesi si distinguono in tre tipologie:

  1. Endoprotesi: dove si sostituisce solo la testa omerale;
  2. Artroprotesi: nella quale si sostituisce sia la testa omerale che la glenoide della scapola. Ne abbiamo di due tipi: la protesi inversa, chiamate così perché la dinamica articolare è invertita (la testa omerale è concava e la glenoide della scapola è convessa), e la protesi anatomica;
  3. Protesi miste: dove vi è una parziale sostituzione dei capi articolari, o di uno dei due mentre l’altro è sostituito totalmente.

È necessario sostituire omero e/o cavità glenoidea, quando a causa di traumi violenti (fratture che causano la necrosi della testa omerale o lussazioni) e degenerazioni importanti (come una severa artrosi gleno-omerale), i rapporti articolari danno luogo a condizioni dolorose continue e deficit funzionale.

Complicanze da prevenire

Le complicanze subordinate agli interventi di protesi di spalla sono:

  • Rigidità articolare: che oltre alla spalla può riguardare anche il gomito e il polso;
  • Il dolore;
  • L’infiammazione;
  • Il gonfiore alla mano.

Per questo motivo è consigliabile far togliere il tutore per qualche ora del giorno durante le prime settimane dopo l’intervento, in modo che il paziente ricominci a prendere confidenza con il movimento dell’articolazione.

Nel periodo di immobilità del tutore, è fondamentale far effettuare al paziente delle mobilizzazioni del tronco nelle quali la spalla è immobile ma la scapola scorre sulla gabbia toracica, ciò aiuta molto a prevenire condizioni di rigidità scapolo-toracica e la diminuzione del tono muscolare del tronco.

Riabilitazione post intervento

La riabilitazione solitamente incomincia già prima dell’intervento, (ormai quasi tutti gli ortopedici esperti la consigliano), per preparare sia l’articolarità che il tono-trofismo muscolare.

Il paziente sarà tra l’altro informato di tutte i movimenti e i comportamenti a cui dovrà prestare attenzione nell’immediato periodo post operatorio e di tutte le fasi da affrontare per un recupero ottimale della funzione.

Gli obbiettivi del trattamento riabilitativo:

  1. Favorire la riparazione dei tessuti;
  2. Prevenire le complicanze e controllare il dolore;
  3. Recuperare la funzionalità.

Il percorso terapeutico

E’ possibile suddividere il percorso riabilitativo in 3 step:

  1. Fase iniziale
    In questo inizio di terapie lo scopo è quello di ridurre il dolore e iniziare a recuperare la mobilità.
    Il fisioterapista eseguirà un lavoro passivo costituito di caute mobilizzazioni diterapia manuale e massoterapia per migliorare la mobilità dei tessuti e iniziare a dar movimento all’articolazione.
    È fondamentale controllare che il gomito ed il polso non rischino di irrigidirsi a causa della posizione mantenuta dal tutore.
    Appena la cicatrice si è chiusa, è molto utile lavorare le aderenze connettivali, in modo da ridurre al minimo i fattori che possono incidere sulla ripresa del movimento.
    Oltre ad essere nociva per la motilità una cicatrice con importanti aderenze risulta essere fastidiosa per il paziente e anche antiestetica.
  2. Seconda Fase
    È caratterizzata dal recupero della motilità parziale, raggiungendo almeno i 90° di abduzione e di flessionesenza che il paziente compensi con il sollevamento della scapola, e recuperando parte della rotazione esterna.
    In questo step si inizia un cauto rinforzo muscolare, partendo con delle contrazioni isometriche e procedendo con esercizi contro resistenza.
    In questa seconda fase si lavora anche sul recupero della propriocettività, ossia del controllo della spalla nello spazio.
  3. Terza Fase
    Recupero massimo auspicabile della mobilità della spalla, recupero della funzionalità e della forza.
    Si arriva in questa fase, che sarebbe quella terminale, dopo vari mesi di trattamento combinato ed integrato.
    Obiettivo è rendere l’arto operato il più simile all’arto sano, in termini di forza, resistenza e propriocezione nelle attività quotidiane e lavorative.

 

 Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/patologie/spalla/protesi-di-spalla/

 

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