Spondilolistesi: cause, sintomi e cure

Spondilolistesi: cause, sintomi e cure

Il termine spondilolistesi deriva dalla lingua greca: spondilo significa vertebra e olistesi significa scivolare. Qualsiasi vertebra può scivolare fuori posto, ma la spondilolistesi tende a essere più comune nella parte bassa della schiena. Con le vertebre fuori posto e senza un corretto posizionamento, l’intera colonna vertebrale è fuori posto, il che può causare problemi se non viene affrontato.

Spondilolistesi: anterolistesi e retrolistesi

La spondilolistesi si riferisce al posizionamento improprio di una vertebra e si può manifestare in due modi:

  1. Anterolistesi. Il corpo vertebrale è posizionato in avanti rispetto alla vertebra sottostante;
  2. Retrolistesi. Il corpo vertebrale è posizionato all’indietro rispetto alla vertebra sottostante.

L’anterolistesi è più comune della retrolistesi.

Più in generale esistono diversi tipi di spondilolistesi:

  • Spondilolistesi congenita. Il disturbo è presente dalla nascita;
  • Spondilolistesi traumatica, si verifica una frattura in una struttura vertebrale di supporto nella parte posteriore della colonna vertebrale;
  • Spondilolistesi degenerativa, è la più comune ed è spesso associata alla degenerazione del disco intervertebrale, in cui i dischi (ad esempio, a causa degli effetti dell’invecchiamento) perdono idratazione e forniscono meno protezione;
  • Spondilolistesi patologica, può essere dovuta a cause sistemiche, come disturbi dell’osso o del tessuto connettivo o infezioni e neoplasie.

 

Cosa causa la spondilolistesi?

Alcune persone possono essere più a rischio di sviluppare la spondilolistesi rispetto ad altre. Ad esempio, se un membro della famiglia ha la spondilolistesi, il rischio di sviluppare il disturbo potrebbe essere maggiore.

Alcune attività rendono più suscettibili alla spondilolistesi. Ginnaste, calciatori e sollevatori di pesi, ad esempio, esercitano una pressione e un peso significativi sulla parte bassa della schiena. Questi movimenti mettono a dura prova la colonna vertebrale e la spondilolistesi può svilupparsi a seguito di ripetuti sforzi e stress eccessivi.

La spondilolistesi lombare ha cinque cause principali:

  • Un difetto congenito nella faccetta della vertebra provoca spondilolistesi congenita;
  • L’invecchiamento e l’insorgenza dell’artrosi possono causare spondilolistesi degenerativa, ma anche spondiloartrosi;
  • Una lesione spinale, o un trauma che provoca una frattura di una vertebra, quando poi la fa scivolare, determina una spondilolistesi traumatica;
  • Traumi ripetitivi che determinano la comparsa di un difetto all’interno della vertebra. In questo caso saremo di fronte ad una spondilolistesi patologica;
  • Tumore osseo, quindi spondilolistesi patologica.

Spondilolistesi sintomi

Spesso la spondilolistesi non presenta alcun sintomo: è asintomatica e potrebbero essere necessari anni per riconoscere i sintomi, che possono includere:

  • Mal di schiena lombare;
  • Dolore che si estende ai glutei e alle cosce;
  • Dolore che peggiora con l’attività;
  • Muscoli rigidi, muscoli posteriori della coscia stretti o con spasmi muscolari;
  • Difficoltà a stare in piedi o camminare;
  • Sensazione di stanchezza, formicolio, intorpidimento o debolezza alle gambe;
  • Curvatura della colonna vertebrale, nota anche come cifosi.

I sintomi si manifestano in modo diverso in ogni persona. Mentre una persona può lamentare maggiormente una lombalgia, un’altra può provare principalmente dolore alle gambe.

 

Cosa fare in caso di spondilolistesi?

Il trattamento della spondilolistesi dipende dalla gravità del dolore e dal grado di slittamento della vertebra. I trattamenti non chirurgici possono aiutare ad alleviare il dolore e incoraggiare l’osso a tornare al suo posto. È importante evitare sport di contatto durante il processo di guarigione.

I comuni metodi di trattamento non chirurgico includono:

  • Indossare un tutore per la schiena;
  • Assumere farmaci antinfiammatori da banco, o soggetti a prescrizione medica, per ridurre il dolore.
  • Rivolgersi sempre prima a un medico;
  • Iniezioni di steroidi;
  • Fisioterapia.

La correzione chirurgica della vertebra fuori posto è necessaria quando l’osso è scivolato talmente tanto che la colonna vertebrale non risponde alle terapie non chirurgiche. La chirurgia è necessaria anche se le ossa della colonna vertebrale premono sui nervi.

 

Fisioterapia per spondilolistesi

La fisioterapia è uno dei modi più efficaci per trattare la spondilolistesi per 2 motivi principali:

  • Aiuta a rafforzare i muscoli che sostengono la colonna vertebrale;
  • Insegna al paziente come proteggere la colonna vertebrale così da prevenire eventuali futuri infortuni.

La fisioterapia per spondilolistesi comprende trattamenti sia passivi, che attivi.

 

Trattamenti passivi:

  • Massoterapia
  • Terapie calde
  • Crioterapia
  • TENS
  • Ultrasuoni

Trattamenti attivi:

Si tratta di esercizi terapeutici che rafforzano il corpo e aiutano a prevenire il ripetersi di un possibile dolore da spondilolistesi. Il fisioterapista insegna al paziente vari esercizi per migliorare flessibilità, forza, stabilità del core e gamma di movimento. Il programma di fisioterapia è individualizzato, tenendo conto della salute e della storia del paziente.

 

Rivolgiti al nostro centro e risolvi il tuo problema di spondilolistesi!

 

 Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/spondilolistesi-cause-sintomi-rimedi/ 

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Caso Clinico : risoluzione mal di schiena

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Caso Clinico di successo: la storia di Selvaggia M.Mangia

 

Sono una donna di 30 anni, ho iniziato il mio percorso in questo centro un anno fa dopo tantissime fisioterapie, visite e trattamenti altrove.

Faccio la parrucchiera nella vita e sono mamma di una bimba di 3 anni. Per 10anni ho giocato a pallavolo a livello agonistico.

Da anni soffro di mal di schiena, tanto da bloccarmi e rimanere a letto per giorni,mal di testa e a causa del mio lavoro la mia cervicale sta messa maluccio.. Qnd ho iniziato questo percorso dopo tanti pareri, esiti, referti e diagnosi negativi sulla mia condizione, ho trovato dei professionisti validi e preparati che hanno analizzato da un punto di vista fisico, mentale ed emotivo ogni aspetto.

Intraprendendo un percorso psico motorio con esercizi da eseguire anche a casa sono riuscita a trovare un equilibrio dove gli episodi di malessere sono diminuiti decisamente e quando si ripresentato anche a livello psicofisico sono molto più tollerabili. Ringrazio vivamente chi mi ha consigliato qst centro. Sono molto preparati, gentili e competenti. Lo consiglio vivamente.

 

Se soffri degli stessi sintomi e problematiche contattaci subito al 3474964555 e ci occuperemo di te con una terapia personalizzata ed efficace.

 

 

 

 

 

 

 

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Caso Clinico : riabilitazione da intervento alla schiena

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Caso Clinico di successo: la storia di G.Garau 

 

 Il 03/07/2018 ho fatto un intervento di stabilizzazione della colonna per discopatia evoluta L4-L5 ed L5-S1.

 Un intervento non di poco conto: un intervento doloroso con la paura di tornare a camminare e a fare le cose che mi piacciono.  Mi sono recata nella struttura DiversaMente Benessere del Dott Lorenzo Rossi: non era la prima volta che mi affidavo a lui per i miei problemi.

Fisioterapista molto bravo non solo nella terapia motoria e manuale ma anche sul piano empatico, nel capire l’umore del paziente, pronto a spronarti, ad invogliarti e ad incoraggiarti!                                                                                                   

 Quando sono andata camminavo appena! Nel primo periodo ha trattato maggiormente il dolore; gradualmente mi ha fatto riacquistare la forza ed il controllo di tutta la colonna e l’equilibrio nel camminare; non pensavo che dopo l’intervento non avrei potuto più piegarmi in avanti, muovermi “liberamente” e ritornare piano piano alla normalità

Sono andata vari mesi…una volta a settimana: aumentava gli esercizi fino ad arrivare al traguardo desiderato con grande soddisfazione per entrambi. Il  Dott Rossi è molto bravo su tutti i fronti!  Non mi stancherò mai di ringraziarlo per quanto mi è stato di aiuto perché dopo l’intervento io dipendevo dagli altri…e questa cosa è una cosa che non ho mai sopportato!

 

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Sfatiamo miti e luoghi comuni sulla nostra schiena

Sfatiamo miti e luoghi comuni sulla nostra schiena

Le patologie della schiena (colonna vertebrale), continuano, in ogni studio e centro di fisioterapia, ad essere le più frequenti ed a richiedere quotidianamente il nostro intervento.

Spesso vedo pazienti molto disorientati, confusi e sicuramente sofferenti ed in cerca della soluzione magari “miracolosa” ; o pazienti che, a mio avviso, non hanno ricevuto la necessaria attenzione in termini di tempo e di ricerca della vera o verosimile causa/fonte del proprio dolore. Guardare solo immagini radiografiche e trarne una conclusione/diagnosi, è come guardare una macchina senza aprirne il cofano e pretendere di indovinarne un difetto del motore…credo, invece, che sia assolutamente necessario mettere in relazione sintomi clinici, anamnesi, fattori contestuali bio-psico-sociali con eventuali indagini strumentali. Troppo spesso ricevo in studio pazienti che addirittura si “identificano” con l’etichetta diagnostica ricevuta: “sono un lombalgico”!  “sono una emicranica”!  “ormai il mio dolore è Cronico”!…e questa nominalizzazione generica non lo aiuterà affatto  nel suo percorso di guarigione. Diverso è dire “sei una persona che adesso soffre di dolore lombare”,  perchè questo già presuppone la guarigione, soprattutto se non andiamo a curare semplicemente i sintomi, ma puntiamo ad individuare la cause e/o le diverse fonti (fisiche e non solo), della condizione algica del paziente. Ancora, troppo spesso ascolto storie di persone che cercano esclusivamente la soluzione definitiva nel trattamento chirurgico, magari delusi da altri trattamenti conservativi che hanno badato a “spegnere” solo i sintomi.

Nella mia esperienza tante volte, solo ascoltando bene il paziente mentre racconta la sua storia, dettagliata da risposte a mie specifiche domande su altri aspetti della sua vita,  sociali,  lavorative, affettive e su convinzioni (molto spesso poco funzionali alla guarigione), si aprono varie “strade da poter percorrere insieme a lui verso la guarigione, o comunque la risoluzione del suo problema”, piccolo o grande che sia!

Altro aspetto molto importante che noto, da dover affrontare col paziente e col familiare da cui spesso è accompagnato, è la necessità e l’utilità di fornire spiegazioni sui possibili  meccanismi e comportamento del dolore : come funziona neuro-fisiologicamente e come distinguerlo tra acuto e cronico. Bisogna assolutamente chiarire al paziente ed al suo  familiare, che la percezione del dolore, acuto o cronico che sia (secondo le recenti evidenze scientifiche),  è certamente a livello del sistema nervoso centrale e non “nel tessuto” periferico. Quante volte, infatti, facciamo esperienza di dolore che seppur un tessuto primariamente danneggiato dopo la naturale guarigione e/o con l’aiuto di trattamenti, continua a disturbare il nostro benessere…non si tratta di un “dolore fantasma, immaginario” che il paziente “ha in testa” ; la sofferenza è reale, si sta male…ed i meccanismi ed i centri del dolore sono a livello del sistema nervoso centrale…quindi “anche in testa”!

Altresì è di grande utilità spiegare il possibile effetto di alcuni pensieri, convinzioni, credenze  e stati d’animo relativi al dolore che stiamo vivendo, quali catalizzatori e/o conservatori di  infiammazione, dolore prolungato, limitazioni funzionali della colonna e delle grandi articolazioni.

In ultimo, non certo per importanza, è utile chiarire il ruolo fondamentale  di un regime alimentare adeguato, e quanto sia necessario ritrovare equilibrio a tavola selezionando alimenti che per qualità e/o quantità possono modulare lo stato infiammatorio presente…

Ecco come è fondamentale avere una visione completa del paziente, e considerarlo integralmente come una unità psico-neuro-muscolo-scheletrica!

Un altro luogo comune da sfatare è questo: “il mio amico, il mio familiare…ha fatto il trattamento X, ha preso il farmaco Y, è andato dal dott. Z, ed ora sta meglio, sta bene, è guarito; io invece sto sempre male, non c’è niente da fare”!

Se mettiamo insieme tutte le considerazioni sopra esposte, va da sé che  ogni paziente con la sua patologia (a parità di ernia discale!), con la sua storia personale e clinica e quindi con la sua esperienza del dolore, è unico e di conseguenza il trattamento per lui sarà personale come personali saranno i suoi tempi di guarigione. Quindi non esiste il trattamento migliore, lo specialista “mago”, la tecnica panacea o l’ultima scoperta farmacologica che faccia miracoli…Non esiste lo sport migliore, l’attività fitness che vada bene per tutti: esiste certamente il MOVIMENTO con i suoi effetti benefici e terapeutici, l’importante che piaccia e venga svolto con piacere, affinché produca il massimo potenziale del benessere per ciascuno.

Ecco perché sono convinto che il trattamento efficace presupponga:

  • Una visita/valutazione che tenga conto dei vari aspetti della vita del paziente;
  • Un percorso terapeutico personalizzato ed integrato (condiviso col paziente), da vari approcci di terapia manuale, esercizio terapeutico e terapia strumentale;
  • Un cambio di stile di vita e di abitudini alimentari, lì dove sia necessario;
  • Uno futuro stile di “auto-trattamento” (fitness generico o sport specifico), che mantenga nel tempo gli effetti benefici del trattamento stesso, affinché il paziente non affidi il suo benessere necessariamente ad una terza persona.

 

Dott. Lorenzo Rossi fisioterapista

 

 

 

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