
Tecarterapia : applicazioni e i suoi benefici
Se sei entrato almeno una volta in un centro di fisioterapia avrai sentito parlare sicuramente di tecarterapia, anche se non l’hai provata l’avrai sicuramente vista o il paziente prima di te aveva appena terminato l’applicazione.
L’incredibile successo di questo dispositivo lo ha reso in meno di 10 anni dalla sua uscita in commercio, il mezzo fisico fisioterapico:
- più prescritto dai medici di base, dagli ortopedici e dai fisiatri;
- più ricercato dai pazienti italiani sui motori di ricerca;
- più diffuso in italia;
- più utilizzato dai fisioterapisti!
Cos’è la Tecarterapia
Tecarterapia è l’acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo, che indica il modo in cui questo dispositivo possa portare uno stimolo biologico ai tessuti.
Ad oggi la grande diffusione della Tecarterapia è sicuramente legata alla sua efficacia terapeutica, che però al momento non è supportata da lavori scientifici importanti.
Il fatto che la Tecarterapia abbia avuto il suo sviluppo in Italia ha molti aspetti positivi ma nello stesso tempo un grande limite legato alla difficoltà di fare ricerca nelle università italiane.
Come funziona
Applicando il principio fisico del condensatore, la Tecarterapia induce all’interno dei tessuti lesi un movimento alterno di attrazione e repulsione (500.000/ 1.000.000 di volte al secondo) delle cariche elettriche degli ioni presenti nei tessuti corporei.
In tal modo la tecarterapia trasferisce energia ai tessuti senza alcuna somministrazione di energia radiante dall’esterno.
Queste “correnti di spostamento” inducono 3 effetti: chimico, meccanico e termico.
Ciò che avviene durante una seduta è che dell’energia viene trasferita ai tessuti mediante due sistemi differenti:
- Sistema capacitivo
- Sistema resistivo
Il fisioterapista può infatti utilizzare la tecarterapia in due modalità differenti per trasferire energia focalizzando l’energia su tessuti differenti in funzione di dove è localizzata la patologia:
- Tecarterapia modalità capacitiva, rilascia più energia nei primi strati sotto l’elettrodo, efficacie sui tessuti molli e superficiali (muscoli, sistema vascolare e linfatico, etc.)
- Tecarterapia modalità resistiva, rilascia più energia nei tessuti ad alta impedenza (cioè che lasciano passare minor energia), per questo è utilizzata per applicazioni sui tessuti ossei, cartilaginei, tendinei, aponeurotici.
Nella pratica clinica, infatti, il fisioterapista attua un mix tra capacitivo e resistivo per trattare tutti i tessuti che possono essere implicati nel processo patologico.
Come si realizza un intervento di tecarterapia
L’applicazione di tecarterapia può avvenire in diversi modi:
- Applicazione base
- Applicazione integrata con la massoterapia
- Applicazione integrata con la terapia manuale
- Applicazione integrata con l’esercizio terapeutico
Nell’applicazione base il fisioterapista, dopo aver collocato la piastra muove l’elettrodo sulla zona da trattare per creare una omogeneità di energia nell’area sofferente. Un’applicazione può durare dai 15/20 minuti per una singola parte del corpo ma può necessitare di tempi maggiori qualora si tratti un’area più estesa come ad esempio l’intera schiena.
Nell’applicazione integrata con la massoterapia il fisioterapista aggiunge all’applicazione base manovre di massoterapia per avere una migliore efficacia in particolare sul tessuto muscolare.
L’applicazione della tecarterapia con la massoterapia consente al fisioterapista di percepire in maniera continua quelle che sono le tensioni muscolari e di agire in maniera più intensa laddove ce ne sia la necessità.
Nell’applicazione integrata con la terapia manuale il fisioterapista utilizza l’elettrodo come fosse l’estensione della sua mano per andare a muovere le articolazioni irrigidite da processi degenerativi o traumatici associando l’effetto terapeutico della tecarterapia con quello specifico del movimento delle articolazioni.
Nell’applicazione integrata con l’esercizio terapeutico il fisioterapista può scegliere piastra e elettrodi adesivi o in alcuni casi utilizzare due manipoli per far si che il paziente possa compiere degli esercizi attivi mentre esegue la seduta terapeutica.
Quest’ultima modalità è estremamente potente in quanto consente di lavorare direttamente sui movimenti che possono essere limitati o dolenti producendo un recupero funzionale più veloce.
Nell’applicazione di un trattamento di Tecarterapia è importante tener presente il ruolo della crema conduttiva (crema ricca di sali, specifica per il trattamento Tecar).
La crema conduttiva per Tecar deve essere spalmata all’inizio del trattamento in modo abbondante sulla piastra di ritorno e essere sempre presente sotto l’elettrodo attivo, quindi aggiunta dal fisioterapista durante il trattamento ogni volta che la cute assorbe quella spalmata precedentemente sulla parte. La crema per Tecarterapia ha un importante ruolo nel trasferimento energetico. Ogni apparecchio per Tecarterapia ha una sua specifica crema conduttiva.
Benefici
La vibrazione indotta dalla tecarterapia nel tessuto ha diversi effetti a livello biologico e cellulare. E’ possibile infatti riconoscere alla tecarterapia un effetto biostimolante, utile sia nei processi degenerativi che nei processi traumatici, un effetto drenante, utile oltre che nelle patologie estetiche anche in quelle infiammatorie, un incremento della temperatura che può essere utile a rilassare la muscolatura e infine un effetto antidolorifico che è il risultato dei precedenti.
I benefici e i meccanismi fisiologici della Tecarterapia sono molteplici:
- Miglioramento dell’afflusso arterioso con incremento dell’apporto di sostanze nutritizie ed ossigeno (riduzione delle tensioni muscolari)
- Miglioramento del deflusso venoso linfatico con più efficiente espulsione di tossine e cataboliti (riduzione dell’infiammazione)
- Miglioramento dell’equilibrio di membrana di tutte le cellule presenti nell’area trattata Aumento del metabolismo
- Potenziamento e sinergia con principi attivi che si vogliono veicolare come trattamenti topici
Indicazioni Terapeutiche
La tecarterapia può coadiuvare il trattamento di diverse patologie come ad esempio l’artrosi, il mal di schiena, le cervicalgie, le tendiniti e fascite plantare.
Può essere un valido supporto nel trattamento delle contratture muscolari e nel trattamento sintomatico della fibromialgia.
Le fibrosi sono un altro campo di applicazione della tecarterapia. Queste possono verificarsi a seguito di traumi o possono essere primarie come nel caso dell’induratio penis plastica, della sindrome di Dupuytren o nella sindrome di Ledderhose.
In traumatologia trova applicazione nella facilitazione del riassorbimento degli ematomi e nella biostimolazione delle lesioni muscolari.
Va sottolineato che nelle patologie in fase acuta, la tecarterapia può essere applicata vantaggiosamente impostando i parametri in modo da non avere un incremento termico. Quest’ultimo, infatti, si realizza ogni qualvolta il fisioterapista ritiene opportuno impostare parametri di energia da somministrare che superano quelli che il corpo riesce a smaltire. L’incremento termico, che è così utile nel trattamento delle contratture, è controindicato nelle patologie in fase acuta e quindi è la valutazione che il fisioterapista fa prima di eseguire la seduta, a determinare la scelta dell’impostazione dei parametri.
E’ possibile eseguire tecarterapia anche quando sono presenti mezzi di sintesi come ad esempio protesi metalliche.
Durante i trattamenti alla schiena capita spesso che il paziente si rilassi così tanto che si addormenta.
Per questo motivo nella maggior parte dei nostri trattamenti ne facciamo uso, e la integriamo con le tecniche di terapia manuale (mobilizzazioni) o con altre terapie fisiche come laser ad alta potenza, ultrasuoni, onde d’urto o interix.
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