Testimonianza Percorso Salute

Testimonianza Percorso Salute

Spesso succede che ti illudi di star bene e sentirti bene solo se ti dedichi agli altri e fai tutto per chi ti è vicino senza curanti minimamente di te stesso.

Per anni ho trascurato me stessa e la mia salute mentendo a me stessa e cercando di convincermi che non avevo tempo da dedicare a me stessa perché troppo indaffarata con il lavoro, la famiglia e tutti le altre iniziative sociali a cui mi sono sempre dedicata.

Però arriva un momento in cui il tuo fisico ti da dei segnali che non puoi trascurare o far finta che non ci siano.  Ho sempre pensato che l’apparenza non conti perché se si sta bene con se stessi il resto non conta. Però ad un certo punto non stavo bene non dal punto di vista estetico ma dal punto di vista fisico.

Ho avuto diversi episodi di pressione alta, problemi alle ginocchia, mi sentivo sempre stanca, la notte non riuscivo a dormire, il peso aumentava sempre più nonostante non sono mai stata una gran mangiona e nonostante il mio aspetto è sempre rotondetto sin da ragazza.

In passato diverse volte ho provate diete fai da te con le quali   sono riuscita a perdere peso sempre molto facilmente e altrettanto facilmente li ho rimessi. Le gravidanze, le preoccupazioni, gli impegni e le responsabilità insieme con il “trascurarsi” hanno contribuito in modo pesante ad raggiungere un peso di 90 kg su 1.60 di altezza.

Il 10 settembre del 2020 in piena pandemia all’improvviso ho sentito il bisogno di fare qualcosa per me. Volevo stare meglio, dormire e riposare la notte per poi lavorare al meglio di giorno.

Allora ho deciso di chiedere aiuto: ho contattato il Centro DiversaMente Benessere e ho preso un appuntamento con la nutrizionista Dott.ssa Piccoli Simona, che conoscevo da una vita e che sapevo essere molto preparata professionalmente.

Mi sono fidata e affidata a lei e abbiamo iniziato un percorso che è mi ha portato a perdere 27 kg in 10 mesi circa. La perdita di peso è stato il risultato sicuramente più visibile, ritrovarsi con tre taglie in meno per una donna sembra il risultato più ambito ma sinceramente il risultato più importante per me è stato quello di riuscire a dormire la notte, riassaporare il gusto di riposare e sentirmi bene oltre che fisicamente anche mentalmente.

Il percorso non è stato né facile né senza intoppi e problematiche, ma la determinazione e la perseveranza hanno avuto la meglio. Ho seguito alla lettera tutti i consigli e i piani alimentari ciclizzati studiati per me dalla Dott.ssa Piccoli ma è stato utilissimo se non fondamentale aver unito alla dieta il movimento: almeno due/tre volte a settimana mi sono impegnata a fare lunghe camminate e poi sono stata seguita da Francesca Vespasiano nella palestra del Centro; a completamento del percorso, sono stata trattata dalla Dott.ssa Scarano Alessandra, con delle sedute di fisioestetica.

Il percorso fatto mi ha permesso di conoscere e sperimentare uno stile di vita che permette il benessere fisico mentale e psicologico.  Chiaramente i miracoli non esistono ma ripeto l’impegno la perseveranza insieme con la professionalità del Centro hanno portato ad un ottimo risultano che può essere alla portata di tutti se si è motivati e decisi a ritrovare sé stessi e il proprio equilibrio interiore ed esteriore.  C.L.

 

 

Chiamaci subito!

Se soffri degli stessi sintomi e problematiche contattaci subito al 3474964555 o nel form in basso e ci occuperemo di te con una terapia personalizzata ed efficace!

NON E' SOLO QUELLO CHE FAI, MA CIO' CHE PENSI DI FARE CHE FA LA DIFFERENZA.

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Percorso Salute: L’efficacia del trattamento combinato

Percorso Salute: L’efficacia del trattamento combinato

Seguiamo il percorso di C.L. donna, 51 anni.

C.L. viene in studio perché ha necessità di liberarsi dei chili di troppo, non riesce più a muoversi come vorrebbe, è sempre stanca e affaticata, dorme male, non digerisce bene, alvo irregolare, ipertesa seppur senza terapia, spesso nervosa.

Tutti segni di una infiammazione cronica silente.

All’esame bioimpedenziometrico della composizione corporea presenta un’elevatissima percentuale di massa grassa e di liquidi, e l’angolo di fase, valore predittivo di “buona salute delle cellule”, fuori norma.

Iniziamo a modificare le sue abitudini alimentari, sperimentando grandi miglioramenti nel sonno e nelle capacità digestive.

Dopo 6 mesi C.L. perde 19 chili, passando daI 39% in peso di massa grassa ad un eccezionale 28%!!!

 Resta però invariato l’angolo di fase, e la massa muscolare inizia a dare lievissimi segni di cedimento.

Ad aprile C.L. inizia un percorso di allenamento funzionale con la nostra personal trainer, ed in soli 3 mesi perde altri 6,5 chili riportando un aumento di massa muscolare del 2 %, un miglioramento dell’angolo di fase che rientra nei parametri della normalità, ed un ulteriore riduzione di massa grassa, passando dal 28% a ben il 20%!

Contemporaneamente all’attività di Medical Fitness C.L. si sottopone a delle sedute di Fisioestetica con risultati in foto che non hanno bisogno di essere commentati.

Auguriamo a C.L. di continuare piacevolmente il suo percorso, mantenendosi ogni giorno attiva ed in forma!

Lo Staff del Percorso Salute

Dott.ssa Simona Piccoli – biologa-nutrizionista, diet-coach

Dott.ssa Alessandra Scarano – Fisioterapista

Dott.ssa Francesca Vespasiano – Chinesiologa

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Infiammazione, questa ormai non più sconosciuta

Infiammazione, questa ormai non più sconosciuta

Ovunque ormai si parla di INFIAMMAZIONE,

ogni patologia, secondo la letteratura scientifica, fa decisamente capo ad essa…

 L’INFIAMMAZIONE, in realtà, è un meccanismo di difesa innato, che costituisce una risposta protettiva nei confronti di azione dannose da parte di agenti fisici, chimici o biologici.

 E’, praticamente, lo strumento con cui il corpo si protegge dagli attacchi sia esterni che interni, eliminando la causa iniziale di danno e dando avvio al processo riparativo con rilascio di sostanze proinfiammatorie.

 

Ma allora perché l’infiammazione è un problema?

 L’infiammazione diventa un problema quando lo stimolo che la produce viene mantenuto nel tempo, ed i mediatori che hanno il compito di spegnerla  diventano essi stessi pro-infiammatori, creando un circolo vizioso infinito.

 

Infiammazione – Quali le cause?

 Le cause dell’infiammazione possono essere sia interne che esterne al soggetto.

 Le cause esterne sono riferibili a:

  • infezioni,
  • patologie autoimmuni,
  • lesioni tissutali da corpo estraneo,
  • inquinamento atmosferico.

 

Cause esterne, ma anche dipendenti dal soggetto, sono:

  • stile di vita poco sano,
  • alimentazione scorretta,
  • stress cronico,
  • immobilità o eccessiva attività fisica.

 Perché la nostra dieta può essere proinfiammatoria?

  •  perché porta all’OBESITA’, ed il grasso viscerale è infiammato e infiammatorio;
  • perché apporta molecole che affaticano il fegato;
  • perché è povera di agenti antinfiammatori (frutta, verdura, cereali, integrali, grassi buoni);
  • perché è uno stimolo potente alla produzione di insulina.

 Perché un’attività fisica inesistente o inappropriata è proinfiammatoria?

 

  • Perché il nostro corpo è programmato per muoversi, e se non lo fa il funzionamento si altera portando al manifestarsi di patologie;
  • Perché un’attività fisica eccessiva e non calibrata porta ad un invecchiamento precoce con fenomeni tipici dell’infiammazione.

 

Ma anche lo stress psicologico prolungato è proinfiammatorio

  In quanto può attivare gli stessi percorsi di un’infezione o un trauma mantenendo elevati i livelli di cortisolo e catecolamine…

 

Ecco perché parliamo di PERCORSO BENESSERE…

È necessario prendersi cura di sé stessi a tutto tondo, considerando i singoli pezzi del puzzle per rimettere insieme il quadro migliore possibile!

Seguici: parleremo della storia clinica di C.L. e del suo percorso Benessere!

Dott.ssa Simona Piccoli – biologa-nutrizionista, diet-coach

 

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Cefalea Tensiva, Emicrania e Alimentazione

Cefalea Tensiva, Emicrania e Alimentazione

La cefalea tensiva e l’emicrania sono condizioni neurologiche complesse e multifattoriali a cui contribuiscono numerosi fattori: predisposizione genetica, stile di vita, suscettibilità individuale, e tutta una serie di fattori BIO-PSICO-SOCIALI

 

Alla base dei sintomi e segni di un attacco di cefalea tensiva o emicrania, tuttavia, c’è sempre un’infiammazione di specifici neuroni del sistema nervoso, per cui è estremamente utile orientarsi verso un regime nutrizionale che lavori proprio sull’INFIAMMAZIONE, e che prevede, nello specifico:

  1. riduzione graduale ma veloce o eliminazione immediata di zuccheri, dolci, bevande gassate, insaccati, carboidrati industriali o raffinati, carni rosse, cibi con glutine e glutammato di sodio, alcool, grassi idrogenati e trans, latticini e derivati;
  2. consumo pieno di verdure, fibre e legumi;
  3. bilancio corretto tra grassi omega 3/omega 6, quindi riduzione di olii di semi ed aumento di consumo di frutta secca, pesce e vegetali ricchi in omega 3;
  4. Consumo di OLIO DI OLIVA, eliminazione di margarina, riduzione di burro ed altri condimenti

 

I CIBI TRIGGER

 Il quadro nutrizionale è arricchito dalla presenza di cibi TRIGGER dell’attacco cefalgico che andranno evitati:

 1.Glutammato monosodico: zuppe pronte, dadi o brodi granulari, Proteine animali e vegetali idrolizzate, Estratti o idrolizzati di piante proteiche (soia, piselli), Sodio caseinato; Calcio caseinato; Estratto di Lievito; Avena idrolizzata. In generale la maggior parte degli insaporitori e dei cibi in vendita già pronti/precotti/insaporiti/conditi ecc…

 2.Cibi con caffeina: caffè, cioccolato, coca cola (in alcuni pazienti il caffè è benefico)

 3.Cibi contenenti TIRAMINA: formaggio, vino rosso, carni processate, salumi

 4.Cibi con conservanti come il Nitrato di Sodio: Salumi, insaccati, carne in scatola, wurstel

 5.Aspartame contenuto nelle bevande light ed in tanti prodotti «sugar free»

 

 Un quadro più complicato:

LE CONDIZIONI TRIGGER

 Esistono ovviamente delle condizioni specifiche di ciascun individuo da tenere in considerazione e da investigare, perché la buona riuscita della dietoterapia dipende anche dal trattamento del substrato etiopatogenetico.

 Aspetti, pertanto, che vanno ATTENTAMENTE VALUTATI in pazienti con attacchi cefalgici sono:

 1.Carenze Vitaminiche: (B2, B6, B9, B12), Vitamina C, Vitamina E

 2.Carenze di minerali: Magnesio, Calcio, Ferro

 3.Disidratazione

 4.Presenza di Allergie (nichel o alimenti)

 5.GlutenSensitivity(escludere prima una celiachia)

 6.Anomalie del microbiota

 7.Ipoglicemie reattive

 8.Fluttuazioni pressorie

 9.Deprivazione di sonno

 10.Stress cronico

 

 La sindrome metabolica, per esempio, è presente nel 21,8% dei pazienti che hanno emicrania con aura e nel 16,8% degli altri ed è correlata allo sviluppo di forme croniche di emicrania.

 

Ormai sono numerosissimi gli studi che dimostrano quanto:

  • migliorare il peso
  • controllare fluttuazioni pressorie
  • controllare i parametri di rischio CV

 conduca a:

  • riduzione dell’infiammazione sistemica
  • riduzione dell’emicrania.

 

 Ma non finisce qui…

 Sempre più studi suggeriscono che l’emicrania potrebbe essere -almeno parzialmente -una sindrome da deficit energetico cerebrale e che l‘ attacco acuto sia una risposta all’aumento dello stress ossidativo e/o all’ipometabolismo cerebrale.

 

Cosa significa tutto questo?

Significa che approcci terapeutici mirati alla modulazione del metabolismo cerebrale troverebbero una giustificazione al loro utilizzo.

 

 La DIETA CHETOGENICA

Hai mai sentito parlare della DIETA CHETOGENICA e dei suoi effetti benefici per l’Emicrania?

 La dieta chetogenica è basata sulla severa restrizione dell’apporto di carboidrati e sul consumo di alimenti in cui predominano la componente lipidica e proteica, in proporzioni che variano a seconda del modello e dello scopo della dieta.

 La condizione di chetosi che si instaura in seguito a una dieta ben elaborata comporta una serie di adattamenti che sono molto simili a quelli che si hanno durante un digiuno prolungato, ma senza intaccare anche la componente proteica, che viene invece risparmiata  grazie all’apporto di proteine e lipidi garantito dai pasti.

 L’utilizzo di acidi grassi come substrato preferenziale da parte degli epatociti aumenta la produzione di corpi chetonici a livelli tali da renderne possibile l’utilizzo come substrato energetico da parte del tessuto muscolare scheletrico e cardiaco e, soprattutto, dal cervello, riducendone così la stretta dipendenza dalla disponibilità di glucosio.

 Tra i corpi chetonici già Il beta-idrossi-butirrato (BHB) è in grado, nel contesto di una dieta chetogenica, di:

 

  • aumentare il metabolismo cerebrale
  • ridurre l’eccitabilità neuronale
  • ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione

 portando ad una netta riduzione o scomparsa di tutti i sintomi dell’attacco cefalgico.

 

 CONCLUDENDO:

  •  Valutazione di eventuali condizioni trigger e stili di vita scorretti
  • Cibi trigger
  • Dieta antinfiammatoria e Controllo della resistenza insulinica
  • Dieta chetogenica

 

…Affidati a persone competenti, per il tuo mal di testa la soluzione c’è!     

Dott.ssa Simona Piccoli

 

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Cellulite: cominciamone a parlare seriamente!

Cellulite: cominciamone a parlare seriamente!

Arriva la Primavera, e con l’Estate alle porte la voglia di scoprirsi, di aria, di sole, di mare o di montagna, diventa un bisogno incalzante…

Quelle fossette su gambe e glutei, però, sono davvero antipatiche, e allora…giù con creme, rimedi presentati come veri e propri miracoli, diete drastiche last minute ed attività fisica come se non ci fosse un domani!

Ma serve tutto questo?

Cosa, in realtà, porta il corpo a modificare a livello estetico, ed in particolare il corpo femminile?

Ovvero, come nasce la CELLULITE?

E quali sono i veri rimedi?

 

Come possiamo osservare nel disegno sopra, in un tessuto sano si distinguono 2 strati di grasso (tessuto adiposo), quello profondo e quello superficiale (o sottocutaneo),  attraversato da bande di tessuto connettivo che mantengono intatta la struttura della pelle.

Quando c’è la cellulite queste bande si indeboliscono, e se oltre all’indebolimento del tessuto connettivo viene anche accumulato grasso, le colonnine di grasso spingono in superfice determinando la formazione di protrusioni, che per la presenza dei punti di ancoraggio danno il classico aspetto a buccia d’arancia o a materasso.

Ma perché succede tutto questo?

Quella che si verifica è una reazione a cascata che parte dalla produzione ormonale, in particolare estrogenica: la condizione necessaria per il suo instaurarsi, infatti, è proprio la presenza di estrogeni, ed è per questo che la cellulite è una prerogativa quasi esclusivamente femminile!

Azione degli estrogeni, accumulo di tessuto adiposo, alterazione del microcircolo per instaurata  fragilità capillare: si viene così a modificare e ridurre la funzione metabolica e la struttura del tessuto stesso, dando origine al processo degenerativo.

 Alla cellulite c’è una predisposizione differente (bassa, media, alta) in base ai morfotipi corporei, come possiamo osservare nel disegno riportato sotto. Non tutte le donne  sviluppano cellulite con la stessa probabilità, negli stessi punti, e con lo stesso livello di “degenerazione” tissutale.

 

La presenza della cellulite determina alcune modifiche caratteristiche della zona interessata, che riguardano calore, temperatura, aspetto e dolorabilità al tatto per la presenza di infiammazione.

Un tessuto senza cellulite, infatti, presenta un colore uniforme e senza chiazze, una temperatura omogenea e simile al resto del corpo, un aspetto liscio, ed una plicabilità senza dolorabilità.

Il cambiamento di questi parametri, ed il loro grado di degenerazione, determina la divisione della cellulite in vari stadi, come descritto nella scala di Nurnberger-Mulle.

fasi-cellulite-diversamente-benessere

Ogni stadio va trattato in modo differente, e necessita sia di interventi specifici a livello nutrizionale e di integrazione, sia di un’attività fisica mirata, entrambi sicuramente strutturati da un professionista del settore.  La fisioestetica, poi,  ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, portando ad ottimi risultati in termini di rimodellamento corporeo.

Affronteremo più nel dettaglio questi eccezionali strumenti di cura e prevenzione di una delle patologie più diffuse e incresciose del mondo femminile.

Rimanete sintonizzati!

Dott.ssa Simona Piccoli – Biologa Nutrizionista

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Bambini, Obesità e Dieta

Bambini, Obesità e Dieta

COSA E’ UTILE SAPERE?

Secondo i dati del ministero della salute, in Italia un bambino su 4 è obeso, e più del  50% dei bambini obesi  saranno  adulti obesi.

Al di là della loro simpatia, e del fatto che sono dei “paciocconi pieni di salute” come ci suggeriscono le  nonne, dovrebbero preoccuparci questi dati?

Qualche considerazione…

  • 1 bambino obeso su 20 è interessato da condizioni di pre-diabete
  • Il 30% dei bambini obesi rischiano la sindrome metabolica e la comparsa precoce di aterosclerosi
  • Il 10% dei bambini obesi sviluppa ipertensione giovanile

In un’ alta percentuale di loro si riscontrano:

  •  Problematiche di tipo articolare (varismo e valgismo del ginocchio, mobilità ridotta, piedi piatti)
  • Problematiche di tipo respiratorio (apnea notturna)
  • Nella bambina, policistosi ovarica e menarca precoci
  • Disagio psicologico

 

Non si può, pertanto, sottovalutare questa vera e propria piaga, è necessario prendere a cuore la situazione per poter crescere persone sane, e non solo da un punto di vista fisico.

Molti studi, infatti,  dimostrano che una corretta nutrizione nei bambini è correlata a migliori prestazioni cognitive, maggiore memoria e migliore performance intellettiva.

 

Esistono delle cause specifiche di obesità?

Sebbene l’obesità infantile abbia una genesi multifattoriale, la causa principale è che :

  • i bambini mangiano male, più di quello che consumano, e pochissimi di loro si muovono!

 Ai pasti, spesso, il loro fabbisogno viene sovrastimato, ed ogni giorno consumano porzioni abbondanti di cibo, mentre nella maggior parte dei casi alimenti fondamentali, quali frutta e verdura, rivestono solo un ruolo marginale, oppure sono completamente assenti.

 

  • Se hanno fame, poi, cosa trovano in casa?

Merendine, biscotti, cioccolata, snack di ogni genere, succhi di frutta, patatine, aranciata, tè, coca cola ed ogni “ben di Dio”! L’industria alimentare conosce molto bene i trucchi per impossessarsi delle nostre dispense, e per pilotare i gusti ed i desideri dei più piccoli

 Per non parlare del loro tempo libero…Li vediamo davanti a tv, tablet e videogiochi per ore e ore, mentre non c’è più spazio, molto spesso neanche desiderio, per il gioco spontaneo o l’attività sportiva.

 

 

Alla luce dei dati esposti prima, conveniamo tutti che è una situazione a cui è opportuno porre rimedio, ed anche in fretta.

Ma come è meglio intervenire?

La chiave del successo è sicuramente un’azione sinergica, vale a dire un intervento su più fronti ed in stretta collaborazione con l’intero nucleo familiare, senza il quale la dieta dei bambini sarà un vero fallimento!

Non è necessario stressarli con restrizioni e divieti, il più delle volte sono sufficienti piccoli, ma costanti accorgimenti nel loro (e nostro) stile di vita:

 

Aumentare l’attività sportiva/fisica in tutti i modi possibili:

  • coinvolgere il bambino in attività domestiche, iscriverlo a sport
  • di squadra, uscire a camminare o in bici con lui, andare in Parchi
  • Avventura nel weekend, lasciarlo libero di muoversi sulla strada o nei campi (lì dove possibile) con amici o animali domestici, è il modo più efficace per stimolare il loro metabolismo, raggiungere un corretto peso corporeo e rimettere in moto un macchina perfetta arrugginita da cibo malsano ed immobilità

In casa…

Non possiamo pretendere che il bambino  non consumi alcuni cibi se, aprendo dispense e frigo, trova tutto il piacere a portata di mano…

Allora… via merendine, biscotti, snack, dessert, succhi di frutta, tè, aranciata e coca cola ed ogni genere di junk food!!!

Dobbiamo fare in modo che trovi cibo più sano, fresco e naturale, sicuramente meno calorico e con un apporto di zuccheri minimo.

Nella mia esperienza professionale ho avuto modo di sperimentare quanto i bambini considerino importante ciò che viene loro spiegato, e quanto siano disposti a seguire le indicazioni date se ne comprendono il perchè.

Certo hanno bisogno di tempo per cambiare le loro abitudini, e sicuramente di attenzione e dedizione da parte dell’adulto.

Ritengo necessario, pertanto, che il cambiamento, oltre ad essere graduale, coinvolga l’intera famiglia.

Ad esempio:

  • Trovare sempre le verdure sul tavolo e vedere i genitori mangiarli con piacere, rappresenta per i bambini una lezione più utile di qualsiasi altra spiegazione, così come  non rinunceranno mai a bere la coca cola se il loro papà o fratellino continuano a farlo…
  • Ogni volta che a tavola è presente un cibo nuovo, è bene stimolarli all’assaggio, pur lasciandoli poi liberi di mangiarlo o meno, e di finirlo o non finirlo.
  • E’ utile presentare loro i piatti in modo da stimolarne la curiosità e spingerli ad assaggiarli (spiedini di frutta, polpette con verdure dalle forme più strane, legumi in crema o verdure passate per evitare i tanto odiati pezzettini di scorie in bocca…).
  •  Senza mai dimenticare, però,  che non c’è modo più efficace di convincerli dell’esempio concreto!
  •  E’ necessario educarli a porzioni adeguate, ed educare a questo anche i caregivers che se ne occupano in assenza dei genitori.

Dobbiamo convincerci, prima di loro, che una porzione moderata è più che sufficiente,  che non è necessario farli mangiare subito dopo ogni più piccolo movimento, e che se qualche volta  saltano la merenda staranno benissimo lo stesso, perchè  hanno riserve energetiche da vendere!

 

Dott.ssa Simona Piccoli – Biologa Nutrizionista

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