Il dolore allo sternocleidomastoideo (regione antero-laterale del collo), colpisce il muscolo laterale del collo e può dar vita a mal di testa, torcicollo, dolore alla mascella, e se associato ad altre disfunzioni anche vertigini e senso di vomito.

Il muscolo sternocleidomastoideo (SCOM) è un muscolo lungo e sottile che si trova su ciascun lato del collo: ha due capi, il capo che origina dallo sterno e quello clavicolare che parte dalla clavicola, che si fondono gradualmente in un muscolo spesso arrotondato prima di inserirsi nel processo mastoideo, al di sotto dell’orecchio.

Quando l’SCM si irrita per diversi motivi, può portare direttamente a una condizione chiamata Sindrome Sternocleidomastoidea.

Il dolore allo sternocleidomastoideo può sorgere in diversi punti. Il collo, le spalle o la parte superiore della schiena possono essere particolarmente sensibili al tocco o alla pressione. In alcune particolari condizioni cliniche è possibile provare dolore ai seni nasali, alla fronte o vicino alle sopracciglia.

Il dolore sordo e doloroso può essere accompagnato da sensazione di oppressione o pressione. Girare o inclinare la testa può causare un dolore acuto. Lesioni più gravi possono comportare gonfiore, arrossamento. Possono verificarsi anche spasmi muscolari.

Alcuni dei seguenti sintomi possono presentarsi singolarmente o nello stesso momento:

 

  • Difficoltà a sollevare la testa;
  • Disorientamento;
  • Vertigini o squilibrio;
  • Affaticamento muscolare;
  • Nausea;
  • Dolore alla mascella, al collo o alla parte posteriore della testa;
  • Dolore all’orecchio, alla guancia o ai molari;
  • Ronzio nelle orecchie;
  • Irritazione del cuoio capelluto;
  • Rigidità nucale;
  • Mal di testa;
  • Lacrimazione inspiegabile;
  • Disturbi visivi come ad esempio una visione offuscata o la luce che appare attenuata.

Le cause scatenanti della patologia possono essere:

  • Alcuni tipi di attività (sportive e non);
  • Cattiva postura;
  • Colpo di frusta;
  • Schemi respiratori anormali;
  • Discrepanza della lunghezza dell’arto superiore;

 

Ci sono diverse soluzioni per curare la sindrome sternocleidomastoidea, la piú efficace è senza dubbio la fisioterapia. Il fisioterapista è in grado attraverso una valutazione muscolo-scheletrica di programmare un piano di trattamento riabilitativo specifico per ogni caso clinico.

Un buon fisioterapista sa come riconoscerlo agendo sui cosiddetti “trigger point” ovvero quei punti che alla pressione provocano dolore nel paziente.

Una risonanza magnetica oppure una lastra nella zona può confermare la diagnosi o verificare altre condizioni patologiche che possono provocare il dolore.

Gli obiettivi del trattamento di fisioterapia è quello di allungare e rilassare i muscoli tesi, rafforzare i muscoli deboli, ripristinare il movimento dei segmenti spinali ristretti, attraverso la terapia manuale e rieducare il sistema motorio sensoriale attraverso esercizi propriocettivi.

Il trattamento comprende una terapia manipolativa diversificata delle articolazioni colpite; terapia con trigger point (compressione ischemica) di SCM e muscoli trapezi superiori; pettorale, squame suboccipitali e muscoli trapezi superiori; e rilassamento post isometrico del muscolo. L’allungamento del muscolo sternocleidomastoideo è una parte essenziale di ogni trattamento.

Gli esercizi propriocettivi svolgono un ruolo importante nella riqualificazione degli stabilizzatori primari della colonna vertebrale e nella riprogrammazione delle connessioni subcorticali per migliorare il reclutamento muscolare.

Il paziente deve fare anche degli esercizi da svolgere a casa. Viene pure addestrato sulle tecniche di respirazione adeguate. La respirazione del diaframma inibisce il coinvolgimento dei muscoli respiratori accessori iperattivi e mantiene la loro attività al minimo durante il riposo.

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