La Capsulite Adesiva

La Capsulite Adesiva

La capsulite adesiva, detta anche spalla congelata, è una patologia estremamente invalidante caratterizzata da dolore e rigidità, nella quale prima sopraggiunge l’infiammazione poi un ispessimento della capsula articolare della spalla. 

È una patologia di frequente riscontro nella pratica quotidiana del nostro Centro, dall’impatto estremamente inficiante la qualità della vita del paziente. Generalmente la prognosi è buona col recupero di tutti i movimenti, ma i tempi di recupero lunghi, la collaborazione del paziente è fondamentale e importante sarà il “patto terapeutico” iniziale che farà la differenza!

La capsulite adesiva è una delle patologie importanti del “complesso spalla”: bisogna riconoscerne i segni e sintomi che sia primaria (idiopatica), o secondaria (post-traumatica, post-chirurgica, processo patologico, altro…); bisogna riconoscerne gli stadi specifici per affrontarli col trattamento mirato ed efficace.

Cause della capsulite adesiva

Le cause della spalla congelata sono ancora sconosciute e si evidenziano solo dei fattori di rischio:

  • età, colpisce tra i 40 e i 60 anni;
  • sesso, colpisce più le donne
  • traumi locali, con successive mobilizzazioni soprattutto quando non si esegue un lavoro di fisioterapia successivo;
  • problemi neurologici, parkinson’s, alzhaimer;  
  • problemi metabolici, diabete, disfunzioni tiroidee;
  • ripetizione eccessiva di movimenti;
  • problemi posturali che riguardano soprattutto le spalle.

Nella maggior parte dei casi il movimento più compromesso in caso di spalla congelata è quello di rotazione esterna, tuttavia è importante sempre effettuare una valutazione specifica per ogni quadro clinico e ogni individuo.

Il trattamento fisioterapico della capsulite adesiva

 Il trattamento della spalla congelata può essere conservativo o chirurgico, per fortuna nella maggior parte dei casi il trattamento è conservativo e la fisioterapia può aiutare senza arrivare all’intervento.

Dopo la valutazione, il fisioterapista andrà a valutare:

  • la sede del dolore;
  • il tipo di dolore alla spalla;  
  • i movimenti che scatenano il dolore.

Dopo aver messo insieme tutti i dati elaborerà un piano terapeutico specifico e individuale.

Le terapie fisiche fanno parte del piano di trattamento completo utilizzando:

Affidati a chi sa valutare e trattare la tua spalla! Affidati alla “Clinica della Spalla” di DiversaMente Benessere!

 

 

Per saperne di più leggi l’articolo completo  :

https://www.fisioterapiaitalia.com/blog/capsulite-adesiva/ 

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Trattamento Caso Clinico: Luciano

Trattamento Caso Clinico: Luciano

Luciano: caso clinico

Lunga storia di mal di testa dall’età di 15 anni spesso invalidante, alleviata da farmaci specifici (Almogran, Difmetre) prescritti da un centro cefalee con diagnosi di “Emicrania senz’aura ad alta frequenza”.

Frequenza di 13/14 attacchi al mese dalla durata anche di 24/48 h; familiarità dichiarata, mamma e sorella. Oltre alla terapia farmacologica, il paziente aveva praticato altri trattamenti manuali ed osteopatici, senza un sostanziale ed importante beneficio.

Alla valutazione funzionale apparivano molto limitati e dolenti vari movimenti della cervicale, alla palpazione vari gruppi muscolari del capo e del collo tesi con trigger point attivi; alla mobilizzazione specifica, il tratto cervicale medio ed alto, era ipersensibile, reattivo e riproduceva vari sintomi e segni noti al paziente.

Il trattamento si è concentrato sulla normalizzazione dei tessuti (miofasciali) disfunzionali e reattivi, usando le tecniche manuali meglio sopportate dal paziente.

A domicilio esercizi di mobilizzazione attiva, stretching e rilassamento quotidiani, uniti alla ripresa di attività aerobica all’aperto. Per migliorare l’elasticità, la flessibilità e quindi il recupero del movimento passivo ed attivo del tratto cervico-dorsale, sono state usate tecniche di mobilizzazione passiva specifiche fino alla manipolazione vertebrale quando necessaria.

Nel giro di 4/5 sedute distribuite nell’arco di circa un mese, il paziente dichiarava un miglioramento globale addirittura del 90% considerando una netta riduzione degli attacchi settimanali parallelamente ad un uso limitato di farmaci.

Per completare il percorso terapeutico, il paziente è stato educato sulla “neuroscienza del dolore”, cioè gli è stato spiegato come “funziona” il dolore ed i suoi meccanismi di “produzione e di mantenimento”.

 È scientificamente provato che capire come funziona effettivamente il nostro sistema nervoso, con gli annessi meccanismi del dolore, permette di cambiare la percezione dello stesso dolore portando effetti positivi a chi ne soffre.

Al controllo previsto dopo 4 mesi dalla conclusione dei trattamenti, il paziente riconfermava la soddisfazione ed i benefici del trattamento e del percorso iniziato; dichiarava una diminuzione degli attacchi e della loro severità e l’essere riuscito a ricorrere, al bisogno, a farmaci più blandi, rispetto a quelli a cui era costretto da anni.

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Trattamento Caso Clinico di Micaela

Trattamento Caso Clinico di Micaela

Paziente donna Micaela di P. di anni 25, impiegata, scarsa attività fisica.

 

Da circa 5 anni soffre di mal di testa (senza una diagnosi precisa), con frequenza ¾ attacchi al mese, durata 2gg in media;  familiarità positiva (mamma, e due zii).

Riferisce peggioramento nell’ultimo anno. Trattamento esclusivamente farmacologico, spesso abusandone e complicandone la sintomatologia.

 La paziente riferisce di essere sensibile agli odori, alla luce, alla confusione; spesso nausea, vomito e sindrome vertiginosa, situazioni estremamente condizionanti e limitanti la sua vita sociale.

Alla valutazione iniziale appaiono limitati alcuni movimenti fisiologici come le rotazioni e l’estensione cervicale; vari muscoli del collo e della zona cervico-dorsale sono molto contratti e soprattutto alla palpazione ed al trattamento riproducono chiaramente I sintomi dolorosi, “accendendo” le aree specifiche del suo mal di testa (unilaterale a destra da esordio posteriore sulla cervicale). A livello articolare il tratto cervicale C2/C4, alla mobilizzazione si mostra rigida e causativa del dolore noto.

 Caratteristiche fenotipiche riscontrate: cefalea cervicale miofasciale con tratti anche di tipo cervicogenica.

 Alla paziente sono stati spiegati I meccanismi e la biologia del dolore secondo le recenti evidenze scientifiche, il comportamento della soglia di percezione e modulazione del dolore rispetto alle modificazione dei tessuti (pelle, muscoli ed ossa cervicali), che si andavano a trattare.

Sono state usate tecniche miofasciali di manipolazione dei tessuti molli (muscoli e fasce), e tecniche articolari sulle articolazioni intervetebrali cervicali e dorsali alte con varie intensità, rispettando la soglia di caricabiltà dei tessuti stessi.

 Sono state usate anche tecniche di rilassamento e di mindfullness. Parallelamente la paziente ha ripreso anche attività aerobica secondo dei parametri precisi di allenamento, così come ha seguito degli esercizi domiciliari specifici per il tratto cervico-dorsale.

Nelle ultime due sedute in studio sono stati eseguiti esercizi visuo-spaziali per il controllo fine della muscolatura flessoria ed estensioria cervicale.

 Il percorso terapeutico è stato svolto in cinque sedute: sono previste delle rivalutazioni a 4 mesi, mentre la paziente continuerà con gli esercizi e l’attività aerobica.

Il successo e la soddisfazione del trattamento stesso lo dichiarerà lei stessa!

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